Egli è il centro della storia, la realtà più vera perché rivela definitivamente che la vita vince la morte, muro contro cui alla fine sbattono tutte le speranze umane.

«Finché c’è vita c’è speranza». La saggezza popolare, il senso della vita sedimentato nell’esperienza quotidiana nel corso della storia, non dice quale sia il contenuto della speranza, ma sostiene le gioie e le fatiche quotidiane per costruire insieme una vita migliore per sé e per i propri figli.

La storia dell’umanità nei suoi grandi eventi è un intreccio di luci e ombre, grandi progressi e grandi tragedie in cui ognuno si trova a vivere la propria vicenda personale.

Oggi siamo ancora immersi in queste luci e ombre, in particolare il Covid e la pandemia, la guerra in Ucraina a noi così vicina, ma anche le tante guerre dimenticate che toccano da vicino intere popolazioni. Ci sono le luci del progresso che pian piano si diffonde nel mondo, sia quello tecnologico dall’Occidente verso le altre culture, mentre da queste riceviamo lezioni su come tutto sia in relazione.

I passi verso una pienezza di vita per tutti e per ciascuno sono piccoli, quasi nascosti, fonti di gioie ma anche di impegnativi percorsi di collaborazione, sempre un po’ fragili ed esposti al fallimento.

L’interrogativo sorge dunque spontaneo: su cosa o chi fondare la speranza? Spesso ci si affida a un personaggio che sembra avere qualità ed energie sufficienti per governare con saggezza, altre volte a qualcuno che fa scintillare promesse apprezzabili, ma di difficile realizzazione, che tuttavia affascinano chi si sente più o meno minacciato nelle risorse necessarie a condurre una vita che possa dirsi dignitosa.

I cristiani sono solidali con tutte le donne e gli uomini:

«Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.

La loro comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti.

Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia» (Gaudium et Spes, 1).

I cristiani partecipano come tutti al cammino non sempre lineare dell’umanità nella storia e anche lo loro speranza di una vita più dignitosa per tutti è messa alla prova. La loro speranza si fonda in Gesù risorto, nel Mistero Pasquale che rivela l’amore di Dio in modo esemplare per tutte le donne e gli uomini.

Gesù è il centro della storia, la realtà più vera perché rivela definitivamente che la vita vince la morte, muro contro cui alla fine sbattono tutte le speranze umane. Per questo anche noi possiamo sperare sempre che la vita vinca la morte anche nella nostra vita.

Lo Spirito che Gesù ci ha donato sulla croce (Gv 16,7.13) lo invochiamo a Pentecoste con questa preghiera, affinché sostenga la nostra speranza di una vita piena in comunione con Dio e i nostri fratelli:

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Per tutte le donne e gli uomini il lavoro quotidiano, sia esso retribuito o gratuito, contribuisce a sostenere la speranza comune di un mondo migliore. E’ un lavoro quotidiano – che sia quello di pulire le strade su cui camminiamo ogni giorno, di un operaio o un impiegato in una ditta, di un manager, di un politico, di un religioso, di cura della casa e di chi la abita – che a piccoli passi genera una vita migliore.

Come cristiani abbiamo una responsabilità maggiore di sostenere la speranza di tutte e di tutti proprio quando sembra venire meno per le avversità della vita, farci loro compagni di cammino perché sappiamo che la nostra speranza è fondata in Gesù risorto.

Dio è fedele alla sua promessa di vita, iniziata con il dono della creazione da custodire, continuata con una presenza discreta e in cerca di collaboratori nelle vicende storiche fatte di luci e ombre.

Il discernimento della presenza di Dio nei segni dei tempi, sostenuti dallo Spirito di Gesù risorto, per generare sempre più vita nuova nella storia, è compito che i cristiani sono chiamati a realizzare per il bene di tutte le donne e di tutti gli uomini qui ed ora, condividendo gioie e fatiche dell’umanità.

E’ la speranza che attendono le nostre sorelle e i nostri fratelli: che non veniamo meno alla nostra vocazione cristiana di annuncio della venuta del Regno di Dio, iniziato da Gesù – primizia dei risorti – che ci chiama a collaborare alla sua realizzazione.

Gesù Cristo nostra speranza https://pop.acli.it/images/INS2022_logoG.jpg Redazione POP.ACLI