Un libro aiuta a capire l’origine e gli aspetti meno noti della Intelligenza artificiale...
La presenza improvvisa della intelligenza artificiale (IA) nelle nostre vite non è così improvvisa come sembra.
Da tempo le industrie che se ne occupano la stanno sviluppando investendo ingenti capitali, persone che ci lavorano, progetti, speranze e tentativi.
Il futuro non è prevedibile e tutti quanti stiamo cercando di capire come si evolverà l’utilizzo della IA, quali saranno i vantaggi irrinunciabili e quali rischi invece evitare assolutamente.
Questo agile libro di Nicoletta Prandi ci aiuta a capire meglio l’origine e i lati meno noti di questa storia, che è soprattutto in mano alle grandi industrie private. Infatti, sono loro che hanno sufficienti capitali per gli investimenti indispensabili per utilizzare i miliardi di dati necessari per addestrare gli algoritmi (di questo in fondo si tratta) a dare le risposte alle domande che facciamo.
La potenza di calcolo per processare il gigantesco numero di dati è sicuramente più veloce di quella di un cervello umano, ma sono sempre algoritmi prodotti dall’uomo e, come tali, soggetti ad errori più o meno palesi che vanno verificati e corretti, ma per questo ci vuole del tempo.
Chapt GPT dà una risposta corretta solo al 65%, quindi come un mediocre studente appena sufficiente.
L’autrice ci svela come funziona la IA in campi che a prima vista non sarebbero coinvolti: la medicina, la domotica, la guida autonoma, i social media, il ricordo dei morti, la vita nelle città, il cambiamento nelle professioni, la scuola, il governo di stati e altro ancora, poiché i campi di applicazione della IA sono tanti quanti le attività umane, tranne la creatività e l’empatia.
Sarebbe davvero meglio non chiamare l’intelligenza artificiale in questo modo, perché renderla simile all’uomo, antropomorfizzarla, da una parte ci inganna sulla sua verità: che è solo un algoritmo, cioè un modo per fare dei calcoli, dall’altra ci affascina stuzzicando il desiderio sempre presente di oltrepassare dei limiti, più o meno strutturalmente invalicabili.
La Prandi ci invita a una responsabilità personale nell’utilizzo di questi strumenti, che richiedono la consapevolezza del loro funzionamento, e una responsabilità collettiva nel porre dei chiari criteri di utilizzo e di non ingerenza e/o sopraffazione della libertà delle persone.
Questo libro è un utile strumento per fare un passo in avanti per avere una coscienza critica ed equilibrata per orientarci in questo futuro che ci attende e che, per certi versi, è già presente.
Buona lettura!
Nicoletta F. Prandi, Immuni alla verità. Quello che (non) dobbiamo sapere sul potere digitale, Guerrini e Associati, Milano 2022, pp. 153, euro 18,00
https://www.guerini.it/index.php/prodotto/immuni-alla-verita/