Quasi un anno di lavoro per comprendere un fenomeno che sta segnando e cambiando profondamente la nostra epoca...

Nove mesi di lavoro per costruire assieme il 55° Incontro Nazionale di Studi: un modello e un bel esempio di lavoro collettivo tra le Acli Nazionali e le Acli di Cuneo. Abbiamo iniziato a gennaio, cominciando dalla scelta del tema e subito dopo del luogo. Abbiamo studiato e scelto il taglio da dare all’incontro. Individuato e scelto i relatori; immaginato e trovato un modo di promuovere una maggiore partecipazione con l’azione dei graphic recording; abbiamo accolto la proposta di installare la mostra sul cyber bullismo delle Acli romane. Abbiamo fatto più di cinquanta tra sopralluoghi ed incontri preparatori, avviando interlocuzioni, grazie alle acli cuneesi, con tutte le istituzioni, le organizzazioni locali, i mezzi di informazione, le imprese del territorio.

Quattro sono state le giornate in cui abbiamo studiato, riflettuto, sperimentato, provato ed abbiamo capito che non possiamo restare indifferenti davanti a queste trasformazioni del mondo: dobbiamo conoscerle per governarle ed aiutare le nostre comunità a viverle senza subirle. In questi quattro giorni siamo stati presenti in trecentosettanta. Trentacinquesono stati gli ospiti delle Acli del territorio; settantuno i volontari/operatori delle Acli territoriali che hanno collaborato ed aiutato; venticinque i ragazzi e le ragazze del Servizio Civile; diciotto i relatori con i graphic recording; trentaquattro le persone dello staff acli nazionale; centoquarantasei tra studenti e docenti dell’ITS di Fossano e dell’Enaip Cuneo erano al teatro il venerdì mattina; eravamo in trecentonovanta alla splendida cena al circolo di Fossano.

Quarantotto sono le pagine del volume che raccontano l’idea che ha poi trovato esito in un programma che ci ha aiutato ad entrare progressivamente dentro i contenuti di un tema tanto dibattuto ma raramente approfondito. Lo abbiamo pensato in modo che sciogliesse equivoci e luoghi comuni aiutandoci nella comprensione di un fenomeno che sta segnando e cambiando profondamente la nostra epoca e tutti noi che ci viviamo dentro, senza pregiudizi né facili fascinazioni.

Ogni giorno è stato un passo in più: il primo fornendoci le fondamenta, le cornici dei significati che attribuiamo alle nuove tecnologie, all’intelligenza umana e a quella artificiale. Il secondo interrogandoci sulle trasformazioni etiche, spirituali e artistiche che questa tecnologia determina e poi nel pomeriggio approfondendo temi a noi particolarmente cari: l’educazione e la formazione, il lavoro, la salute, toccando con mano le trasformazioni e gli strumenti. Il terzo addentrandoci dentro le trasformazioni del mondo del lavoro e della vita sociale democratica. Sabato e domenica, infine, abbiamo riannodato i fili con la memoria e la storia di ieri e di oggi: ricordando la Resistenza nell’ottantesimo della strage di Boves partecipando alla Carovana della pace.

Molti sono ancora i dubbi che ci accompagnano e INS non si chiude qui. Cosa c’entra tutto questo con noi? Cosa possiamo fare concretamente sui nostri territori? Come lo dobbiamo fare? Sono domande legittime che ci hanno abitato durante l’incontro e che ancora oggi ci interpellano. Per queste ragioni abbiamo deciso di metterci al lavoro, per continuare a cercare risposte e a costruire qualche strumento utile nel nostro lavoro di pedagogia sociale per approfondire. Vi terremo aggiornati!

501 parole per raccontare INS aprendosi a nuovi interrogativi https://pop.acli.it/images/INS_locandina.jpg Redazione POP.ACLI