La testimonianza di chi ha partecipato all’Incontro nazionale di studi di Cuneo...

Lavoro per l’Associazione da oltre quattro anni e mi occupo con grande entusiasmo di sviluppo associativo e animazione sociale. Il mio ruolo all’interno del movimento mi appaga molto perché mi dà modo di entrare in contatto con diverse realtà. In effetti, sono perfettamente consapevole di quanto le Acli costituiscano da sempre un prezioso osservatorio sul mondo reale: attraverso i nostri servizi, sportelli, circoli, centri di formazione possiamo senza fatica e senza menzogna ammettere di far parte della vita quotidiana delle persone, riservando un’attenzione singolare ed una sensibilità ancora più umana alle situazioni più fragili. Le Acli sanno davvero dare molto, lo posso assicurare!

La formazione e la passione sono la linfa vitale per adempiere al nostro impegno sociale quotidiano e, proprio per questo, ritengo fondamentale la partecipazione ad occasioni di confronto e apprendimento che ci vengono proposte, come è stato per l’Incontro nazionale di studi (Ins) delle Acli, tenutosi lo scorso settembre a Cuneo, che ha visto coinvolti studiosi, politici e cittadini per richiamare l’attenzione sulle implicazioni etiche, sociali ed economiche dell’impiego dell’intelligenza artificiale.

Ins è stata per me l’occasione di riflettere e chiedermi come tradurre nell’operato di tutti giorni ciò che ho appreso dai diversi interventi a cui ho assistito, dai pensieri e le conclusioni che ho maturato.

Sicuramente, l'IA rappresenta una sfida complessa per le Acli, ma anche un'opportunità per riconfermare il proprio impegno per la giustizia sociale, contribuendo in questo modo alla costruzione di una società più inclusiva. Ciò che non dobbiamo mai sottovalutare è quanto la società possa aspettarsi da noi, perché chi si presenta nelle nostre sedi si riconosce nella nostra bandiera, nei nostri colori, nelle nostre convinzioni e nelle nostre condotte. Dunque anche in un tema così complesso come quello trattato ad Ins, le Acli non devono e non possono permettersi di non esprimersi.

La nostra sfida deve essere quella di capire come possano coesistere due universi che per certi aspetti possano sembrare contrastanti, l’AI da una parte e la fede, l’etica, il lavoro, il benessere sociale dall’altra. Il nostro impegno deve allora essere quello di accompagnare la società verso una vera e concreta giustizia sociale, che tenga conto delle opportunità che può offrire la tecnologia, senza mai ledere le specificità dei più fragili.

Le esperienze come l’Incontro nazionale di studi lasciano sempre il segno in coloro che le vivono. Sono preziosi momenti di riflessione sul nostro operato di tutti i giorni, sul lavoro nel proprio territorio, ma anche e soprattutto l’occasione di mettersi in discussione, di guardare con uno sguardo nuovo, di conoscere e approfondire nuovi temi, di condividere nuovi scenari e prospettive future.

Da Ins, la più grande convinzione che ho messo in valigia è che le Acli possano davvero essere in grado di promuovere un utilizzo responsabile e fruttuoso dell’AI, sviluppare attraverso la tecnologia e l’AI nuovi modelli di welfare, garantire la giustizia sociale e contrastare le fragilità. Insomma: chi, se non noi?

 

 N. 2 Febbraio 2024

 

Ins 2023 e la lezione che ho appreso https://pop.acli.it/images/INS2023_NL_3_2024.jpg Redazione POP.ACLI