Un modo originale di raccontarsi per una comunità è quello di far parlare i morti delle loro vicende dalle loro tombe, quando la vita non c’è più ma la memoria di ciò che è accaduto nelle famiglie e nella comunità è ancora viva e ben presente...

Le poesie della Antologia di Spoon River sono un classico della letteratura americana e non solo. Pubblicate la prima volta nel 1915 negli Stati Uniti, sono state portate in Italia da Cesare Pavese e tradotte da Fernanda Pivano nel 1943, ci offrono uno spaccato anticonformista di due piccole comunità dell’Illinois: Petersburg e Lewistown, dove Masters– figlio di un avvocato e di una madre puritana – ha vissuto fino alla giovinezza.

L’autore ha scritto queste poesie da grande, avvocato affermato a Chicago, prendendo spunto dall’Antologia palatina, una raccolta di epigrammi greci: brevi encomi, in genere funerari.  Si racconta di vicende comuni e quotidiane: gioie, amori, sofferenze, violenze, litigi. Masters (1868-1950) si era convinto che, in fondo, l’animo umano – nonostante il cambiamento d’epoca che aveva vissuto, non cambia così radicalmente, ma rimane simile a se stesso nel tempo.

Per questo la fortuna di questa antologia ha superato la sua epoca diventando un classico. La finezza della indagine dell’animo umano, profonda, semplice, a volte cruda, ironica, svela – al di là della superfice puritana – la verità dell’umanità che si confronta con i propri desideri, le debolezze, la grandezza d’animo che costruiscono le relazioni di ogni giorno e che diventano storia emblematica per chi si accosta con umiltà a questo capolavoro.

La comunità è un intreccio sorprendente di vite e vicende che si dispiegano nel tempo, che accolgono nuove vite e nuovi compagni, che costringono qualcuno ad andarsene, altri a rimanere nonostante tutto e altri ancora a impegnarsi affinché la comunità cresca e prosperi.

De André, poeta e cantautore, ha dedicato un album di grande successo a queste poesie contribuendo a diffonderle presso più generazioni di giovani che ne hanno goduto e sono cresciute con esse.

Anche se oggi facciamo tutti fatica a fare memoria della storia, a tenerla viva nella nostra vita, andare ai classici è sempre un aiuto per uscire dal proprio orizzonte del presente per cogliere la continuità della vicenda storica dell’umanità pur nella varietà dei vorticosi cambiamenti tecnologici attuali.

Di seguito la prima poesia della raccolta che parla del cimitero

La collina

Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
l’abulico, l’atletico, il buffone, l’ubriacone, il rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso nella miniera,
uno fu ucciso in rissa,
uno morí in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari,
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
la tenera, la semplice, la vociona, l’orgogliosa, la felice?
Tutte, tutte, dormono sulla collina.

Una morí di un parto illecito,
una di amore contrastato,
una sotto le mani di un bruto in un bordello,
una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag –
tutte, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
e il maggiore Walker che aveva conosciuto
uomini venerabili della Rivoluzione?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.

Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
e figlie infrante dalla vita,
e i loro bimbi orfani, piangenti –
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dov’è quel vecchio suonatore Jones
che giocò con la vita per tutti i novant’anni,
fronteggiando il nevischio a petto nudo,
bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
né al denaro, né all’amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
di ciò che Abe Lincoln
disse una volta a Springfield.

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Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River (testo inglese a fronte), a cura di Fernanda Pivano, Einaudi, Torino 2014, pp. 554, euro 14,50

 

Una comunità si racconta https://pop.acli.it/images/Spon_river_cover.jpg Redazione POP.ACLI