Ci sono parole che non sono riducibili esclusivamente al loro significato. La loro storia, il senso che hanno assunto nel tempo, le rendono altro: diventano fatti, azioni, vita. Costituzione è una di queste...

Etimologicamente costituzione deriva dalla parola latina constitutio che significa costituire, istituire, fondare. Complessivamente con la parola costituzione si intende:

  • il sistema dei rapporti giuridici che costituiscono la specificità di un ordine politico;
  • la tecnica giuridica per mezzo della quale ai cittadini viene assicurato l’esercizio dei diritti fondamentali, senza che lo Stato li possa violare;
  • il quadro giuridico-formale delle garanzie costituzionali riferibile esclusivamente ai sistemi politici che le riconoscono con un documento scritto.

Già queste prime definizioni determinano un quadro preciso: non ci può essere costituzione se non dentro un contesto politico che ponga al centro della propria azione il riconoscimento dei diritti e della libertà delle persone. Non a caso si parla di democrazia costituzionale intesa come quell’ordinamento giuridico che, pur facendo proprio il principio democratico, impone al potere politico (e alle sue legittime manifestazioni di volontà) limiti esterni, derivanti direttamente dalla norma.

Ma la nostra parola non è solo questo. Ha una storia lunga e intrisa di sangue: fatta di rivolte e oppressioni, di richieste e speranze. Oggi, per noi, è un diritto, un dato di realtà scontato. Ma non è sempre stato così. Cercandola tra le pieghe della nostra storia nazionale dobbiamo aspettare il Risorgimento con le sue lotte, per trovarne le prime tracce. Si trattava per lo più di Carte costituzionali volute dalle monarchie a fronte delle rivoluzioni del 1848, che aprirono ad alcuni diritti: di stampa, di parola e di insegnamento.

Nel 1861 al nascente Stato italiano sabaudo venne applicato lo Statuto albertino: una costituzione scritta, composta da 84 articoli che si limitavano a regolare i rapporti fra Stato e cittadini e a definire l’ordinamento dello Stato, concessa dal re senza nessuna consultazione democratica e modificabile con una legge ordinaria. Venivano riconosciute la libertà di stampa e di opinione, la proprietà privata, il diritto di uguaglianza. Ma era solo un riconoscimento formale perché il diritto di voto era riconosciuto solo al 2% della popolazione. Per quanto riguarda la libertà religiosa, lo Statuto riconosceva quella cattolica come religione di Stato, dichiarando di “tollerare” le altre. Rimase in vigore fino al 1° gennaio 1948 quando entrò in vigore la Costituzione Italiana.

Durante il fascismo, proprio per le sue caratteristiche di flessibilità, alcune riforme ne limitarono i poteri trasformando progressivamente lo stato in un regime autoritario. Le opposizioni vennero bloccate o eliminate, la Camera dei deputati fu abolita e sostituita dalla "Camera dei fasci e delle corporazioni", il diritto di voto fu cancellato; diritti, come quello di riunione e di libertà di stampa, furono piegati al pensiero dello Stato fascista, mentre il partito unico funzionò come strumento di intruppamento della società civile e di mobilitazione politica pilotata dall'alto.

L’attuale Costituzione è la figlia sana di quella storia e delle devastazioni che procurò al nostro paese: del desiderio di libertà, di pace, di speranza e di giustizia che esplose alla fine del conflitto mondiale grazie alla mobilitazione della resistenza. È democratica e popolare, garante dei diritti individuali e sociali in tutte le loro manifestazioni.

Nata come un progetto per rimettere in moto una comunità affaticata e stremata dalla guerra e dalla dittatura, porta in sé l’odore e i segni di quella storia. Un patto che è stato capace di tenere assieme le diversità che abitavano quei tempi: una grande mobilitazione collettiva che, dentro l’Assemblea costituente, è stata in grado di operare una sintesi ed una mediazione volte al bene comune. Un orizzonte democratico e una bussola in grado di orientare le condizioni per un futuro di pace e sicurezza. Qualcuno la definisce la più bella Costituzione al mondo. Noi siamo d’accordo.

 

Per approfondire:

La nascita della Costituzione - La votazione finale della Costituzione

La parola: Costituzione https://pop.acli.it/images/costituzione-Italia.jpg Redazione POP.ACLI