Il 3 Marzo a Roma CTA e Acli nazionali hanno promosso l’iniziativa “Una giornata particolare …”, per conoscere la specificità del ruolo delle donne dentro la tragedia della deportazione dal ghetto di Roma e della detenzione da parte di nazisti e fascisti...

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Aclisti di Roma e dei territori si sono ritrovati a Piazza Mattei nel cuore del quartiere ebraico, dove fino alla seconda guerra c’era il ghetto, di fronte alla fontana delle Tartarughe.

Shoah Ghetto 1

Qui hanno incontrato Fabiana Di Segni, nipote di Fatina Sed, che ha letto alcuni brani dal diario di sua nonna “Biografia di una vita in più” camminando per le strade del quartiere. Una lettura che ha toccato il cuore e la mente dei presenti ascoltando la paura provata quando sono arrivati i fascisti e i nazisti il 16 ottobre 1943, da cui Fatina è riuscita a sottrarsi con la sua famiglia, l’arresto nel 1944 e poi la vita nel campo di Auschwitz e il ritorno a casa.

pietra inciampo ghetto Shoah

Le “pietre d'inciampo” ricordano il destino delle vittime dello sterminio nazista, qualunque sia stato il motivo della persecuzione: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali. Nella foto la pietra d’inciampo del nonno di Fabiana Di Segni, Angelo Sed, posto davanti alla porta d’ingresso della sua casa appena dietro il Portico di Ottavia.

 Ghetto Shoah Roma 3

Evelina Meghnagi ha letto la poesia di Anna Segre, inclusa del diario di Fatina Sed, sulle figlie dei deportati. Il luogo è davanti alla Sinagoga di Roma, il Tempio Maggiore come lo chiamano gli ebrei. Il cammino si è concluso qui, dove Fatina Sed di ritorno dalla deportazione, è stata accolta da coloro che erano riusciti a non essere deportati nel 1943.

 Shoah museo Roma

Al museo della Shoah Anna Segre e Evelina Meghnagi hanno raccontato, l’una narrando e l’altra cantando, le condizioni delle donne sotto la persecuzione nazista. Anna Segre ha spiegato come sono nati il nazismo e la volontà, perseguita con tutti i mezzi, di realizzare la purificazione della razza ariana. Condizioni sempre latenti che possono manifestarsi ancora se non si vigila sui primi atteggiamenti e azioni che possono portare alle tragiche conseguenze che abbiamo conosciuto. Evelina Meghnagi, con tratto gentile ma deciso, ha anche raccontato alcune vicende personali di donne che sono state perseguitate.

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Come in ogni appuntamento aclista che si rispetti il gruppo si è ritrovato a pranzare insieme in un ristorante kosher, che segue le regole alimentari osservate dagli ebrei in qualunque situazione.

Ghetto aclisti gruppo persone

L’esperienza fatta di cammino, ascolto di racconti e canzoni, cibo ebraico è stata apprezzata da tutti i partecipanti, che sono tornati alle loro attività quotidiane consapevoli di come il male possa facilmente insinuarsi per la sua capacità di assumere maschere affascinanti e solleticare l’orgoglio di singoli individui o interi popoli, come è stato per i tedeschi, conquistati dal mito della razza. Per questo occorre essere sempre vigili e capaci di discernere sia come persone che come società.

Ghetto Shoah 2     

    Ghetto Shoah 4

L’iniziativa del 3 Marzo fa parte del percorso “Cammino della memoria” promosso dal CTA e dalle Acli nazionali che avrà nel viaggio ad Auschwitz un ulteriore momento importante di condivisione e consapevolezza.

A questo link si può trovare una significativa documentazione che è stata condivisa con i partecipanti

 

Shoha Camminata Acli   

Roma Ghetto

 

gruppo acli ghetto   Ghetto Acli Shoah

(Le foto dell'articolo sono di Alberto Scarpitti)

 

Donne e Shoah https://pop.acli.it/images/Shoah_Acli.jpg Redazione POP.ACLI