Si è svolto a Roma un primo laboratorio per “costruire” spazi in cui le famiglie possano trovare dei punti di riferimento, di scambio e mutuo aiuto, generativi per tutta la comunità...

Lunedì 15 e martedì 16 maggio si è svolto a Roma il primo laboratorio di condivisione e di sviluppo per i responsabili dei Punto Famiglia ACLI e i referenti delle attività locali per la famiglia. È stato il primo appuntamento di un ciclo di incontri, che si svilupperanno tra la primavera del 2023 e quella del 2024, a cura della Delega famiglia e stili di vita delle ACLI nazionali.

Con questa iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Iref e con la Funzione formazione delle ACLI nazionali, l’Area famiglia si propone di attualizzare i Punto ACLI Famiglia e le attività che i territori realizzano per le famiglie e al fine di “costruire” spazi in cui le famiglie possano trovare dei punti di riferimento, di scambio e mutuo aiuto sul territorio, generativi per tutta la comunità. Si avverte, infatti, la necessità di aggiornare gli schemi di riferimento e il repertorio degli strumenti da utilizzare per corrispondere sempre più e meglio alle esigenze delle famiglie. I laboratori proposti sono diretti ad accompagnare scenari di cambiamento, promuovendo il ruolo sociale, educativo e il protagonismo della famiglia e interventi a sostegno della genitorialità e del benessere familiare. Inoltre, puntano ad offrire alle realtà locali delle opportunità in più per animare i territori e promuovere contesti associativi a partire dall’attenzione alle famiglie.

I workshop, realizzati in presenza e articolati su due giornate consecutive, sono coordinati ma autonomi tra loro. Ogni workshop è incentrato su un tema specifico, intorno al quale ruotano i lavori della due giorni. Oltre ai referenti dell’Area famiglia e/o dei Punto Famiglia territoriali, i workshop accolgono fra i destinatari anche coloro i quali, nelle realtà locali, intendano avviare attività per la famiglia non ancora presenti.

In linea generale, ciascun workshop mira ad offrire contestualmente contributi di analisi e di azione agli intervenuti, non con una modalità frontale, ma all’interno di uno schema collaborativo. Da un lato, quindi, l’intento è di dotarsi di maggiori elementi di conoscenza per interpretare l’attuale complessità, dall’altro lato di dotarsi degli strumenti di intervento più adatti, per migliorare o avviare le proprie attività nel territorio.

Il primo incontro, appena concluso, si è focalizzato sulla categoria dell’ascolto, a diversi livelli e rispetto differenti interlocutori. Particolare attenzione è stata dedicata all’analisi dei bisogni dei territori e alla condivisione delle buone pratiche, per avere una immagine condivisa delle esigenze prioritarie e, individuare quelle iniziative sperimentate sul territorio nel servizio alle famiglie, che possono già esse stesse rappresentare delle risposte ai bisogni. I partecipanti, provenienti da tutta Italia, sono stati più di trenta.

La mattina della prima giornata, svolta presso il Seraphicum, collegio internazionale dei frati conventuali minori, è stata aperta dall’introduzione di Lidia Borzì, delegata per la presidenza dell’Area famiglia e stili di vita. Oltre all’accoglienza dei partecipanti a cura della Funzione formazione, si è svolto il primo panel coordinato da Marco Livia con le relazioni riguardanti la presentazione dei risultati dell’indagine sui Punto Acli Famiglia, a cura di Federica Volpi, e l’ascolto realizzato dalla ricerca sociale, sviluppato da Paolo Petracca, presidente dell’Iref. Il programma è proseguito poi nel pomeriggio con una serie di interventi qualificati, che hanno esplorato il concetto e la pratica dell’ascolto da differenti prospettive. Il tema dell’ascolto della comunità alla luce del Vangelo è stato affidato a padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei, mentre l’ascolto della città a misura di famiglia è stato trattato da Giovanni Caudo, professore ordinario di urbanistica dell’Università di Roma Tre e presidente della Commissione speciale PNRR del Comune di Roma. L’ascolto dell’associazionismo è stato, invece, riservato a Roberta Vincini, presidente del comitato nazionale dell’Agesci e dirigente scolastico.

Non sono mancati spazi in cui i partecipanti sono stati invitati ad effettuare una riflessione e un approfondimento personale e collettivo secondo la logica di un ascolto attivo, mediante lavori di gruppo. La giornata si è conclusa con un’esperienza insolita: un giro in battello sul Tevere, con l’accompagnamento du Sandro Scapicchio, cantautore e attore, per osservare la realtà cittadina da un altro punto di vista, apprendendo a guardare le cose da differenti angoli visuali.

Nella mattina del 16 maggio, invece, si è tenuto presso palazzo Falletti il convegno pubblico di presentazione dei nuovi dati elaborati dall’Osservatorio dei redditi, realizzato in collaborazione con il Caf ACLI e l’Iref, e riguardanti le Famiglie Fiscali. L’Osservatorio mira a raccogliere periodicamente dati inerenti alle famiglie per ascoltarle, interpretarne i bisogni e farsi portavoce presso il governo dell’esigenza di politiche familiari, economiche e sociali che possano realmente fare la differenza.

Il momento pubblico, dal titolo “Fare i conti con le crisi. Famiglie a rischio socio-economico in Italia”, ha preso avvio dall’introduzione di Lidia Borzì e dall’llustrazione dei dati di Gianfranco Zucca (Iref), per proseguire con gli interventi dei responsabili delle ACLI Stefano Parisi (presidente Caf Acli) e Antonio Russo (vicepresidente ACLI e portavoce dell’Alleanza contro la povertà), e di Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari. Ha concluso i lavori il presidente nazionale delle ACLI, Emiliano Manfredonia. L’incontro si è svolto alla presenza della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, e di numerose personalità delle istituzioni e della politica. I dati dell’Osservatorio hanno consentito all’Area famiglia e stili di vita e all’associazione tutta di valutare lo stato di salute delle famiglie e di individuare i fattori di rischio socio-economico che gravano su di loro.

Ci auguriamo che il successo di questo primo laboratorio accompagni anche i prossimi incontri e speriamo soprattutto di riuscire, come nell’intento dell’Area, a valorizzare e diffondere la ricchezza di esperienze e iniziative di successo sperimentate sul territorio nel servizio alle famiglie.

Punto… e a capo! https://pop.acli.it/images/Fare_i_conti_2023.jpg Redazione POP.ACLI