Costituito un gruppo di lavoro a sostegno di circoli, famiglie e servizi ACLI per l’individuazione di validi percorsi di risparmio e con un focus particolare rivolto alle emergenti Comunità Energetiche Rinnovabili...

Martedì 27 giugno si è tenuto un seminario dal titolo “Comportamenti sostenibili e cura dell’ambiente” a cura della Delega Famiglia e Stili di vita in collaborazione con la Delega alle politiche ambientali. La salvaguardia dell’ambiente e il risparmio energetico sono un tema trasversale che impatta su diversi ambiti del vivere umano, e chiama in causa la sostenibilità ambientale, gli stili di vita sani, la lotta contro lo spreco e contro la povertà energetica.

La rilevanza dell’argomento ha indotto le ACLI a promuovere la costituzione di un gruppo di lavoro nazionale coordinato dalle citate deleghe, a cui partecipano anche alcuni delegati provenienti dalle realtà locali. Il gruppo di lavoro si propone quale luogo di approfondimento, confronto e definizione di azioni ed interventi comuni ed omogenei dell’associazione, sostegno ai circoli, alle famiglie e a quanti si rivolgono ai servizi ACLI, per l’individuazione di validi percorsi di risparmio e con un focus particolare rivolto alle emergenti Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Un primo momento di riflessione ristretto si era svolto nel febbraio scorso, ma in questa occasione l’evento era aperto a tutti/e.

Il seminario si proponeva di fornire elementi di conoscenza e di interpretazione della situazione attuale, ma anche di illustrare alcune iniziative già esistenti nel circuito ACLI. Molti ed interessanti gli interventi. L’incontro è stato aperto da Lidia Borzì e Andrea Citron: la prima ha sottolineato come il tema delle CER non esaurisca l’ampio spettro delle possibilità in questo campo e la conseguente necessità di adottare un approccio culturale generale alla questione, capace di evitare conseguenze disastrose, che compromettono l’accesso alle risorse e mettono in pericolo l’equità e la democrazia energetica.

Borzì ha poi evidenziato come stili di vita e famiglia siano collegati, non solo perché quest’ultima rappresenta la prima palestra per comportamenti sani, ma anche perché sulla famiglia si ripercuotono gli effetti di stili di vita “cattivi” e del depauperamento dei beni comuni. Infine, la delegata per gli stili di vita ha ricordato come il tema metta l’associazione in diretta sintonia con la prospettiva dell’ecologia integrale, aggiornando al contempo le sue storiche fedeltà.

Andrea Citron ha evidenziato come il tema vada accompagnato da una corretta informazione, anche per far comprendere che i comportamenti di cura dell’ambiente non sono una questione per ricchi e privilegiati, ma un tema alla portata di tutti e che tutti debbano essere nelle condizioni di fare qualcosa, perché anche i piccoli cambiamenti quotidiani sono importanti. Adottare questo approccio sarebbe un segnale importante anche nei confronti dei giovani, che si sentono abbandonati su un tema per loro di grande rilevanza. Perciò sono importanti le scelte che si possono fare anche nella vita privata e/o in piccoli gruppi: anche le realtà delle ACLI possono attivarsi in questo senso, andando verso l’autoconsumo energetico.

A seguire è intervenuto Monsignor Ruzza, membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, nonché membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. Egli ha rilevato come non basti la spinta emotiva per innescare un cambiamento autentico e duraturo. I disastri cui assistiamo hanno conseguenze sociali ed economiche, ma oltre alle lamentele serve altro. L’obiettivo è quello di rallentare, perché il modello attuale ci mette in contrasto con la natura e le conseguenze sono evidenti anche nei flussi migratori, motivati da questi problemi, che sconvolgono ambienti e culture. Il riferimento ideale ed etico può essere l’Enciclica “Laudato sì”, perché, parlando ad ogni essere umano, propone una rivoluzione culturale dalla quale deve scaturire l’azione politica.

Per far atterrare questi comportamenti occorre ribaltare il rapporto tra sacrifici e comodità, e una cura delle relazioni atta a sviluppare un modello di convivenza tra noi, che abbiamo in affidamento la cura del Creato. In questo quadro, ha concluso Mons. Ruzza, le CER stanno dentro l’impegno che le Settimane Sociali hanno preso nell’edizione di Taranto. Rappresentano una delle possibilità di fare concretamente e possono essere un modello di comunione umana.

Dopo gli interventi di scenario, Luca Raffaele, Direttore generale di Next – Nuova Economia per Tutti, si è concentrato sul tema delle CER. Egli ha sottolineato che oggi in Italia le CER codificate sono solo venti: malgrado i vantaggi, non paiono decollare, e spesso anche laddove si avviano dei progetti, non si arriva fino in fondo perché manca la comunità, l’infrastruttura sociale che sorregge queste iniziative. Oltre a questo, nei progetti si sta notando la mancanza di una effettiva co-programmazione, di una seria valutazione di impatto e l’assenza della figura del prosumer e della sua tutela.

Raffaele ha, inoltre, specificato che esistono vari tipi di Comunità Energetiche, invitando ad un cambio di passo culturale che metta al centro la comunità, pensando che le CER possono assumere anche la forma cooperativa o di ETS, ed evitando i consorzi o la presenza troppo ingombrante dei Comuni, che devono farsi promotori, ma non essere protagonisti invadenti. Ha poi concluso sottolineando il grande ruolo che le ACLI potrebbero avere nel promuovere, coordinare e animare tali comunità.

Paola Villa, delegata nazionale per l’Azione sociale e l’animazione di comunità, ha proseguito cercando di stabilire connessioni tra ciò che le ACLI e le articolazioni territoriali sono oggi con ciò che potrebbero essere domani. L’obiettivo è riempire con contenuti vicini alle ACLI le formule della co-progettazione e della co-programmazione, tenendo conto che anche la rete degli amministratori locali è interessata a spazi di (in)formazione per accompagnare i processi politici. Villa ha sottolineato come nel circuito ACLI esistano già una molteplicità di esperienze in questo campo da far emergere e mettere in rete, cercando di passare, anche se in tempi lunghi, dalle singole iniziative a processi più complessi, stabilendo le giuste alleanze e cercando di tenere insieme conoscenze generali e competenze pratiche.

A seguire, hanno avuto spazio le esperienze pratiche già attive nelle ACLI, a partire da quella illustrata da Luca Canton riguardante Enaip Veneto, dove si è puntato all’efficienza energetica delle strutture. La gestione di orari e temperature per riscaldare e illuminare i locali Enaip è stata organizzata coinvolgendo, oltre le tecnologie, anche le persone (dipendenti e operatori, ma anche gli studenti), mostrando loro l’effetto tutt’altro che ininfluente dei comportamenti adottati sull’andamento complessivo dei consumi. I dati delle sedi di sperimentazione mostrano un sensibile calo, superiore alla media nazionale, senza che ciò abbia avuto alcun impatto sulle attività laboratoriali. Per questo si pensa di estendere la sperimentazione a tutte le sedi.

Infine, il vicepresidente del Caf ACLI nazionale Martelli ha introdotto l’esperienza del Caf con Abbassabollette.it, presentata da Liana Sommaruga e Massimiliano Oldrati. L’iniziativa ruota intorno alla figura del consulente energetico, per mettere le famiglie già da subito in grado di attivarsi per risparmiare sulle bollette. Il primo passo consiste nel prendere consapevolezza di dove e come spendono le famiglie e ridurre la disefficienza, perché ci sono moltissime cose, anche semplici, che si possono fare per ridurre i consumi ottenendo risparmi reali. La consulenza, che si attiva tramite gli operatori del Caf, può accompagnare le persone fino all’autoproduzione, attraverso, ad esempio, il fotovoltaico, che oggi risulta essere abbastanza conveniente e vantaggioso.

L’incontro si è concluso dando appuntamento al prossimo seminario, previsto per settembre.

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