A Roma un incontro con l’obiettivo di promuovere il coordinamento nel sistema Acli dei servizi e delle attività per il lavoro...

Il 12 e 13 gennaio si è tenuto a Roma un incontro coordinato dal Vicepresidente nazionale ACLI Stefano Tassinari, con l’obiettivo di promuovere il collegamento nel sistema ACLI dei servizi e delle attività per il lavoro, mosso da un confronto su prassi, esperienze e attività locali. L’appuntamento ha completato un percorso di formazione e confronto sulle politiche attive per il lavoro avviato a settembre 2023. Un’attenzione particolare è stata rivolta ad interrogarsi su quali proposte associative o di aggregazione possono essere offerte oggi per i lavoratori e chi è alla ricerca di impiego.

Attraverso le relazioni si è mostrato come operano le varie componenti del mondo ACLI e quello che le caratterizza. In particolare per il CAF ACLI il Presidente nazionale Stefano Parisi ha illustrato come il servizio delle società territoriali affianchi i lavoratori che necessitano di un supporto in ambito fiscale, ma si impegna anche nell’assistere coloro che vogliono promuoversi con l’auto impresa, mettendo in luce come ciò avviene spesso in sostituzione di un rapporto di lavoro subordinato. Si rende quindi importante informare su imposte e previdenza e accompagnare le persone in questo percorso, anche attraverso la redazione del business plan, per cercare di far fronte al gap tra reddito da produzione e di pensione che riguarderà molti lavoratori di oggi. Inoltre i dati in possesso della rete di servizi possono essere utilizzati per analizzare alcune dinamiche sociali.

Erica Mastrociani, in qualità di Presidente nazionale, ha descritto come ENAIP nasca e si sviluppi a partire dalle struttureterritoriali e perciò gode al suo interno di varie esperienze con una forte differenziazione tra nord e sud legate alle esigenze dei contesti. Obiettivo dell’offerta formativa comune a tutte le realtà diffuse è quello di creare “lavoro buono” e in particolare la fatica deve essere accompagnata dal riconoscimento, lo sviluppo dell’identità personale e la costruzione di una comunità inclusiva ponendo l’attenzione alla singolarità con iniziative didattiche aperte al mondo degli svantaggi sociali e delle persone con disabilità. ENAIP si impegna anche a superare i pregiudizi culturali che riguardano la separazione e la considerazione dei lavori cosiddetti manuali e intellettuali. Inoltre viene rilevata una problematica di carattere organizzativo nell’interazione tra le componenti del sistema in quanto ENAIP è organizzata su scala regionale legata alle esigenze normative del settore, mentre le Acli su scala provinciale. Trovare quindi spazi e metodi di lavoro comune è fondamentale e necessita della volontà politica di camminare insieme, in quanto solo l’unità può fare la differenza nel panorama politico odierno.

Per quanto riguarda il Patronato ACLI, il Presidente nazionale Paolo Ricotti e Marco Calvetto, capo area lavoro e immigrazione, hanno fatto notare come si sia modificata la struttura e l’azione del servizio nel tempo, pur mantenendo stabile la fedeltà alla Costituzione. Oggi si fa avanti il tema dell’immigrazione oltre ai servizi per il lavoro che vedono la previdenza sempre più legata alle politiche attive, dove le istituzioni stesse cercano di coinvolgere gli istituti. I numeri delle domande di disoccupazione e dimissioni volontarie suggeriscono infatti la necessità politica di coinvolgere gli attori che intercettano le persone che perdono o cambiano lavoro. Oggi è importante che le politiche passive (NASPI, ADI, etc.) si incontrino con le politiche attive e il Patronato ACLI negli anni si è specializzato in particolare nella tutela dei soggetti fragili, del lavoro domestico e nell’attivazione di tirocini extracurricolari. Compito del Patronato dovrebbe essere anche quello di orientare le persone, ponendo al centro la riflessione sul senso del lavoro, perché oggi le agenzie attraverso cui accedere al mercato non nascono per dare un senso alla cittadinanza come fa il Patronato ACLI.

Sempre sul lavoro domestico e di cura è stata descritta dalla Presidente nazionale Giamaica Puntillo la profonda ristrutturazione di ACLI Colf, divenuta associazione di promozione sociale, facendo il punto sul presente dell’organizzazione e le attività che ci si propone di fare quest’anno, a partire dai corsi di formazione professionali spesso tenuti con ENAIP e la volontà di partecipare a progetti, mettendosi a disposizione per dare supporto ad uno sforzo collegiale di tutto il sistema.

Dal mondo della cooperazione promossa dall’associazione si è raccolta l’esperienza della nascita e gli sviluppi un contratto di rete, chiamato AGAL (agenzia di accompagnamento al lavoro), in cui le ACLI della provincia di Pisa si occupano della promozione sociale e due cooperative della gestione dei servizi con l’obbiettivo di attuare politiche attive per il “lavoro fragile”.

Le ACLI di Roma hanno raccontato l’evento di “LaborDì”, una giornata tra informazione, formazione, workshop e colloqui per mettere in contatto giovani e mondo del lavoro, che ha coinvolto oltre 1200 studenti.

Dalla Lombardia ci hanno spiegato come funzionano gli “sportelli lavoro” che si stanno diffondendo nei circoli del loro territorio per offrire un servizio concreto a chi è alla ricerca di impiego, mettendo in relazione operatori e volontari, creando una filiera tra le diverse parti del sistema: circoli, sedi, provinciali, ENAIP, Patronato ACLI.

Le ACLI torinesi si stanno impegnando sull’occupabilità di soggetti fragili attraverso l’attivazione di tirocini e corsi di empowerment.

A Trento ci si interroga sul contributo che le ACLI possono dare, riscoprendo il tema del lavoro a partire dalle nuove fragilità sociali. Attraverso alcune iniziative si sta cercando di portare le professionalità nelle periferie più distanti dal centro e di dare degli strumenti ai lavoratori per leggere la propria personale fase di carriera per interpretare la vita lavorativa alla luce dei diritti e delle aspirazioni.

All’incontro la discussione è stata organizzata prevalentemente da un’attività laboratoriale coordinata da Irene Bertucci, Dirigente ENAIP nazionale, e Mariangela Perito, Dirigente nazionale ACLI. Il confronto ha fatto emergere punti di forza e criticità del sistema per poi sintetizzare alcune linee guida di proposte. Tra queste sono emerse le esigenze di trovare nuovi strumenti, come ad esempio la strutturazione di un osservatorio permanente sui bisogni legati al mondo del lavoro, e di rafforzare le reti nazionali e territoriali per intercettare i nuovi lavoratori al fine di trovare risposte alle loro domande.

È stata messa in luce la necessità di offrire orientamento professionale e formazione sull’esigibilità dei diritti in particolare riguardo ai giovani e agli stranieri. Per quanto riguarda le proposte aggregative per la vita associativa è stato suggerito di ripensare le ACLI come movimento fraterno di rigenerazione comunitaria, ad esempio proponendo momenti conviviali per fare rete, confrontarsi su buone pratiche, recuperare benessere psicologico e trovare un’ispirazione positiva per suggerire momenti aggregativi da offrire agli utenti. Si è proposto infine di ricercare modelli organizzativi adeguati ai tempi, basati sul riconoscimento reciproco di ruoli e competenze per creare alleanze tra i vari operatori e attuare una formazione continua e diffusa per tutti, con periodiche indagini sui fabbisogni del personale e dei volontari.

  N.1 Gennaio 2024

Il sistema Acli e le sfide del lavoro https://pop.acli.it/images/lavoro_catena_montaggio.jpg Redazione POP.ACLI