La continua attenzione verso un fenomeno ampio, strutturale e trasversale di tutte le società...

L’Alleanza contro la povertà, confrontandosi quotidianamente con l’indigenza, ha toccato con mano quanto essa sia un fenomeno ampio, strutturale e trasversale di tutte le società. Di recente, le guerre e i disastri climatici, gli effetti distorti del turbocapitalismo stanno dimostrando come cadere nella trappola della povertà sia sempre più facile. Tutt’altro che circoscritta, potrebbe colpire e colpisce sempre più anche i ceti che storicamente ne sono rimasti immuni. Essa è mutevole e cambia rapidamente forma, per questo merita una continua attenzione affinché possa essere gestita, governata e arginata.

Con queste osservazioni in veste di portavoce dell’alleanza il 12 dicembre, ho avviato la celebrazione del decennale, festeggiato nella sede nazionale delle Acli proprio perché insieme alla Caritas e ad altre organizzazioni ne sono state le fondatrici. La giornata ha registrato l’intervento dei principali protagonisti, da Caritas, con S.E. Carlo Roberto Maria Radaelli, fino ai tecnici che hanno elaborato il testo dal titolo “Sostegno ai poveri: quale riforma? Dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione”, passando per Paolo Gentiloni, che con la firma del Memorandum (2017) ha gettato la prima pietra per la realizzazione di uno strumento nazionale contro la povertà assoluta, riconoscendo contestualmente l’Alleanza e il suo impegno.

L’incontro è stato aperto con un excursus storico in cui sono stati descritti alcuni dati, la cultura prevalente e mutevole sulla povertà, le intuizioni politiche e le misure concrete suggerite negli anni dall’Alleanza. Non sono mancate alcune riflessioni critiche sulle novità apportate dal Governo Meloni e suggerimenti necessari per rendere l’Adi (Assegno di inclusione) universale.

Sono stati poi presentati i video di alcune associazioni facenti parte dell’Alleanza come ActionAid, Salesiani per il sociale e Ali (Autonomie locali Italiane), in cui sono state mostrate alcune esperienze concrete contro la povertà. In seguito, il professor Stefano Sacchi ha presentato la ricerca succitata e le professoresse Elena Granaglia e Luisa Corazza hanno discusso e approfondito con interventi specialistici di tipo fiscale e costituzionale alcune evidenze empiriche. Ciò al fine di offrire un contributo per elaborare nuove prospettive e proposte d’impegno per il futuro.

I lavori si sono conclusi con un intento e sei proposte da me esposto. Da un punto di vista metodologico, come ha sottolineato Cristiano Gori, storico coordinatore scientifico dell’Alleanza, si è ribadita l’importanza di continuare a lavorare insieme per arrivare ad una sintesi comune, anche se questo richiederà ad ogni associazione e parte politica di rinunciare a qualcosa. Il suggerimento è stato poi da me ripreso in quanto servirebbe il coraggio della scrittura di un patto tra forze politiche che vada oltre questa legislatura e oltre le legislature, per aprire una stagione nuova di confronto e di possibili soluzioni condivise. Conosciamo le difficoltà e le insidie di un percorso di questo tipo, ma ci proponiamo come facilitatori di questo processo.

Sono state poi illustrate le sei proposte per realizzare uno strumento migliore di contrasto alla povertà assoluta, che sia più equo, non familistico ma universalistico e innovativo, cioè adatto ad una povertà mutevole e complessa. A tal fine, per l’Alleanza è imprescindibile tornare all’universalismo della misura precedente (Reddito di cittadinanza), capace di sostenere tutti, a prescindere dalle specifiche condizioni sociali e dalle caratteristiche individuali; è necessario ridurre a un anno, anziché cinque, i tempi di residenza dei cittadini stranieri che vivono nel nostro Paese per accedere alla misura; è importante rafforzare, in alcuni casi ricreare, l’infrastrutturazione sociale dei territori, attraverso l’inserimento di personale preparato ad affrontare la povertà nella sua multidimensionalità, coinvolgendo anche gli Enti di Terzo Settore, con una comune co-progettazione e co-programmazione, così come previsto dall’Art. 55 della Riforma, E’ anche auspicabile che venga realizzato l’Osservatorio sulle povertà previsto dall’articolo 11, comma 5 del DL n. 48/2023.

Andrebbe costituita, inoltre, una Commissione a cui dovrà essere assegnato un mandato preciso per agire con autorevolezza. E’ pure utile la costituzione di un gruppo interparlamentare, con lo scopo di realizzare una riforma condivisa da tutti i partiti ed è ormai maturo il tempo per la realizzazione di una misura di contrasto alla povertà su scala continentale. Per la precisione, un Reddito minimo europeo.

Occorre, dunque, che l’UE, dopo l’eccessiva concentrazione sulla dimensione economica, agisca sulle questioni sociali, finora lasciate nelle mani degli stati nazionali, con le differenze/squilibri che sono sotto gli occhi di tutti. In questo senso la realizzazione di una misura comune rappresenterebbe un significativo passo in avanti, verso quel sistema di welfare immaginato dal Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, nel 2017, nei venti punti del Pilastro europeo dei diritti sociali.

 

 N. 1 Gennaio 2024

Dieci anni di Alleanza contro la povertà in Italia: la storia e le prospettive https://pop.acli.it/images/Alleanza_poverta_decennale.jpg Redazione POP.ACLI