Formare coscienze, creare opportunità di partecipazione, sostenere le scelte di chi non si abbandona ad atteggiamenti che cedono all’illegalità, promuovere percorsi di riscatto sociale. E’ questo il nostro compito...

Gli ultimi accadimenti sulla scena politica fatti di indagini su clientele, scandali corruttivi e rapporti foschi con il mondo imprenditoriale, risultano l’ennesimo grave campanello d’allarme che ci richiama a riaccendere i riflettori troppo spesso trasformatisi in luce soffusa, in tema di legalità e corresponsabilità dell’agire politico, sociale ed imprenditoriale.

Un’emergenza perenne per il nostro paese, un ossimoro che stride e che richiama la necessità di affrontare problemi ormai strutturali come l’invasività delle mafie e dei fenomeni corruttivi nella società italiana. Lo dicono chiaramente i dati. L’Italia risulta al 42° posto su 180 paesi nella classifica CPI del 2023 (Indice di Percezione della Corruzione) di Trasparency International che misura la percezione della corruzione nel settore pubblico degli Stati (punteggio 56/100). Secondo il rapporto 2023 sulle attività della Procura Europee (Eppo) il nostro paese è il maggior produttore di danno finanziario al bilancio dell’UE, che ammonta a circa 7,38 miliardi di euro a fronte di 618 indagini attive, con il primato anche per indagini avviate su frodi ai finanziamenti riconducibili al Next Generation UE con 179 inchieste attive su un totale di 206. Riguardo alla permeabilità delle mafie nella società e nell’economia italiana, da cui nessuna regione italiana è mai rimasta immune, si pensi invece ai quasi 24 mila beni e alle oltre 2200 aziende confiscate alla criminalità organizzata già accertate.

Il rischio connesso, che sta divenendo realtà, è quello di un assefuazione culturale ai fenomeni corruttivi e mafiosi come elementi sistemici da sopportare come esternalità necessarie negli equilibri economici e sociali del paese. Un rischio che denota purtroppo un atteggiamento di sfiducia sempre più dilagante volto alla “normalizzazione” della gestione del fenomeno stesso.

E’ proprio per evitare questo che è necessario dedicare più spazio sotto i riflettori offuscati della società italiana, ad un impegno “normale”, ordinario, quotidiano e proprio per questo eccezionale e straordinario che prosegue da anni. E’ lo sforzo quotidiano di forze dell’ordine, amministratori locali e imprenditori onesti, del terzo settore, delle oltre 9000 persone che entrano ogni anno in un bene confiscato e prendono parte al loro riutilizzo. E’ l’impegno costante di formazione, prevenzione e contrasto ai fenomeni corruttivi, mafiosi e di illegalità di migliaia di persone ogni giorno nelle istituzioni e nella società civile che va rivendicato e rilanciato con forza. Si tratta di una lenta battaglia prima ancora culturale, che forma coscienze in grado di saper scegliere quotidianamente con determinazione e senza indugio da che parte stare, ognuno nei posti e nei ruoli che ricopre, che combatte per l’esigibilità dei diritti troppe volte spacciati per privilegi.

E’ questo il nostro compito.

Formare coscienze, creare opportunità di partecipazione, sostenere le scelte di chi non si abbandona ad atteggiamenti che cedono all’illegalità, promuovere percorsi di riscatto sociale che sottraggono all’illegalità il terreno fertile di bisogni insoddisfatti, di soprusi subiti, dell’impossibilità di esigere diritti, di povertà diffuse, di disparità di trattamento che producono ingiustizie.

Con questo intento le Acli hanno in questi anni rilanciato un impegno di ricucitura e messa in rete di esperienze collettive in tema di educazione alla legalità, cercando di valorizzare il lavoro attraverso le reti che anni fa abbiamo promosso ed aiutato a costituire.

Studio e attività formativa, proposta e pressione politica, sono questi gli impegni portati avanti e su cui continuare a lavorare, cercando di rimettere insieme esperienze spesso poco conosciute, che sul territorio stiamo praticando nei circoli, nelle carceri, nelle imprese sociali.

Con questo spirito di apertura verso l’esterno abbiamo avviato il percorso di seminari “Legalità e corresponsabilità, due valori trasversali” volta a riconnettere l’associazione ed i territori con la rete di Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie, nel lavoro di promozione culturale e di sostegno al movimento di riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscate alle mafie; con i promotori della campagna “Mettiamoci in gioco” di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo che nel suo decennale sta rilanciando l’impegno territoriale di sensibilizzazione sull’effetto sociale devastante della diffusione e liberalizzazione del gioco d’azzardo e di pressione politica per una regolamentazione del fenomeno; con “Avviso Pubblico”, rete di amministratori pubblici per la legalità ponendo la collaborazione con le istituzioni locali su questi temi, come antidoto a derive di mala amministrazione o condizioni di solitudine per gli amministratori “sotto tiro”.

E’ con questo spirito che abbiamo promosso la pubblicazione della ricerca “Al di là dei muri, Rapporto su carcere e società civile” realizzata da IREF e volta ad accendere un riflettore sui numeri che la società civile italiana esprime attraverso il volontariato carcerario (con un focus anche sulle esperienze acliste) impegnato nel favorire il re-inserimento sociale dei detenuti italiani, costretti troppo spesso a vivere in condizioni indegne di sovraffollamento, carenze strutturali e mancanza di adeguato accompagnamento.

Sarà necessario ripartire da qui, per centrare gli obiettivi di un lavoro avviato e volto a supportare e creare scambio tra le esperienze esistenti delle province acliste e favorirne di nuove.

Un lavoro che necessita di trovare sbocco in un coordinamento informale permanente dei territori che provi a cercare interconnessioni tra le parti del sistema Acli che attraverso lo studio, la ricerca, i servizi, la formazione, l’animazione territoriale, le pratiche di cittadinanza attiva, il lavoro e il welfare si approcciano trasversalmente ai temi della legalità e della corresponsabilità.

La strada è avviata, percorriamola insieme.

Legalità e corresponsabilità per un cammino collettivo https://pop.acli.it/images/MAGGIO/Borsellino-falcone.jpg Redazione POP.ACLI