Il 3 e 4 maggio abbiamo deciso di organizzare, in preparazione alla settimana sociale, due giorni di incontro tra le “grandi” associazioni del mondo cattolico e diversi amministratori pubblici...

Maggio a Trieste è un mese sospeso tra la primavera e l’inizio dell’estate. Meta di turisti e di gite scolastiche, la città si riempie di persone che passeggiano, fotografano e bevono caffè seduti all’aperto con magliette a maniche corte e maglioncini colorati, mentre il fresco venticello del mare solleva piccole onde nel canale del Ponterosso. 

Abbiamo deciso di partire da qui: da questa città di periferia che periferica di certo non si è mai sentita e che, nella sua storia è stata culla di incontro e convivenza e che, negli anni, è stata laboratorio di pacificazione e di percorsi politici innovativi. Abbiamo deciso di partire da Trieste che a luglio diventerà il cuore della Settimana sociale dei cattolici in Italia: un luogo di incontro e di dialogo della chiesa e nella chiesa ma soprattutto, con la città e nella città. Qui discuteremo e faremo esperienza di partecipazione e di democrazia. 

Per queste ragioni il 3 e 4 maggio abbiamo deciso di organizzare, in preparazione alla Settimana, due giorni di incontro tra le “grandi” associazioni del mondo cattolico e diversi amministratori pubblici. Una formula inedita – invito accolto da molti partecipanti provenienti da diverse parti del paese – per rimarcare la necessità di ritrovare spazi di incontro, dialogo e confronto su temi significativi che tengano assieme azione sociale ed impegno politico. 

Il pomeriggio del primo giorno il confronto dei presidenti ha evidenziato una concordanza armoniosa su temi comuni, in particolare la pace, che ha prodotto un documento ed un appello a cui hanno aderito più di 250 tra organizzazioni e singoli cittadini. 

Tenere assieme è stato l’obiettivo principale delle due giornate: non certo per immaginare un nuovo partito, ma per ritornare, da cattolici, ad essere un presidio, una presenza significativa su argomenti importanti come quelli sui quali abbiamo lavorato assieme la mattina del secondo giorno: i giovani, le periferie, la denatalità, la sostenibilità, i temi ambientali. Lo abbiamo fatto utilizzando la conversazione spirituale: per tenerci legati ed uniti al percorso sinodale e per cominciare a fare esperienza collettiva di una modalità di partecipazione vera e aperta alle parole e al contributo di tutti, nessuno escluso.

Uno sguardo inedito dalla periferia https://pop.acli.it/images/MAGGIO/Trieste.jpg Redazione POP.ACLI