Le ACLI del Belgio attraverso lo sguardo attento e partecipe dei volontari in Servizio civile presso il Patronato di Bruxelles. Un percorso di quasi 80 anni che ci restituisce una realtà giovane e vitale…

Abbiamo iniziato il nostro Servizio Civile Universale al Patronato Acli di Bruxelles nell’ottobre del 2023, ma la storia delle Acli in Belgio inizia nel 1946 con un accordo con il Movimento Operaio Cristiano belga.

Nel 1947, il Patronato Acli giunse in Belgio per informare, sostenere e difendere gli italiani che lavoravano nelle miniere di carbone, nelle cave di pietra e nell'industria siderurgica. Dopo il secondo dopoguerra, il Belgio divenne una destinazione chiave per l'emigrazione italiana grazie al "Protocollo d’intesa" del 1946, che prevedeva l'invio di 50.000 lavoratori italiani in cambio di carbone

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Questo attirò molti italiani, ma portò anche a problematiche legate ai diritti e alla necessità di assistenza amministrativa. Il Patronato Acli si impegnò per il riconoscimento della silicosi come malattia professionale, l'ottenimento degli assegni familiari e l'accesso alla pensione di invalidità.

L'8 agosto 1956, un incendio nella miniera di Bois du Cazier a Marcinelle causò la morte di 262 minatori, tra cui 136 italiani.  
AS Belgio Marcinelle primapagina1956

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Questo tragico evento portò all'introduzione delle maschere antigas nelle miniere belghe, ma le condizioni di lavoro rimasero difficili. In questo contesto, il Patronato Acli Belgio svolse un ruolo cruciale, rispondendo efficacemente alle richieste di aiuto dei lavoratori italiani.
Il patrocinio del CSC (Confédération des Syndicats Chrétiens) consentì al Patronato di portare le cause davanti ai Tribunali del lavoro in Belgio e, sotto la
direzione di Daniele Rossini, numerose cause pregiudiziali in materia previdenziale e di sicurezza sociale furono discusse davanti alla Corte di Giustizia europea. Il lavoro di Rossini contribuì alla corretta applicazione dei principi comunitari, creando una giurisprudenza europea valida per tutti i lavoratori in Europa.

Oggi, il Patronato Acli Belgio continua ad essere un punto di riferimento
In ufficio a Bruxelles, Pierrino Panepinto si dedica meticolosamente a tutte le richieste dei pensionati italiani che hanno deciso di rimanere in Belgio e il nostro OLP (operatore locale di progetto), Fabio Murru, nonostante il grande carico di lavoro amministrativo e burocratico in quanto coordinatore nazionale, non si tira mai indietro di fronte alle domande di assistenza sociale. 

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Pierrino Panepinto e Fabio Murru al lavoro

Nel nostro lavoro di Patronato, ci occupiamo attivamente delle questioni principali: accogliamo e supportiamo gli utenti che si presentano in ufficio, ci contattano telefonicamente o tramite il sito. Finora, abbiamo condotto numerose ricerche per risolvere le richieste e i dubbi delle persone che si rivolgono a noi.

Non sono mancate però anche esperienze associative grazie alla presenza di Michele Ottati (intervista), Presidente nazionale delle ACLI Belgio. Con lui abbiamo collaborato al Progetto CIAO (cos’è CIAO), volto a creare una piattaforma digitale per promuovere la conoscenza della lingua e della cultura italiana in modo da fornire un corso di lingua su misura per i figli degli emigrati italiani, che hanno perso il contatto con le loro radici e che non parlano più l’italiano.

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Il primo evento legato al progetto si è tenuto all’Università cattolica di Lovanio, durante il quale abbiamo conosciuto l’associazione “Dante”, attiva nella promozione della lingua italiana in Belgio, e altre realtà impegnate nella diffusione della cultura gastronomica italiana. 
Abbiamo poi avuto l’occasione di partecipare a diverse iniziative che si sono svolte nei circoli Acli di tutto il Belgio volte a promuovere il progetto.

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Ada Marino, Pietro Adorni, Gabriele Pellegrini, Roberto Migliorini e Michele Ottati per evento di promozione del progetto CIAO al circolo di Acli di Beverlo

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Statua del minatore alla miniera di Waterschei (Genk)

A Genk abbiamo scoperto l’esistenza di “Radio Internazionale”, una radio italiana gestita interamente da volontari e attiva dal 1982:  un vero punto di riferimento per la comunità italiana di Genk! Sempre a Genk abbiamo avuto anche l’opportunità di visitare due vecchi impianti di estrazione del carbone, “le mine” così chiamate nello slang belga. Lì ci siamo calati metaforicamente nella quotidianità di migliaia di emigrati italiani che fino a nemmeno 40 anni fa hanno pagato con la loro vita “un sacco di carbone”.

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Questa esperienza significativa ha lasciato il segno e da qui è nata la voglia di ripercorrere la storia degli emigrati italiani in Belgio. Il frutto di questa ricerca ha portato alla realizzazione di una presentazione sulla storia dell’emigrazione italiana in Belgio, che ha avuto l’occasione di essere esposta a un corso di italiano a Westerlo. (Presentazione)

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Il nostro contributo per le Acli non si ferma qua
Già nei primi mesi in Belgio, ci siamo resi conto della necessità di creare una realtà associativa Acli anche per i nostri coetanei e da ciò nascono due iniziative.

Il Gruppo di lettura, arrivato già alla sua terza edizione e promosso in collaborazione con una libreria italiana locale, Piola Libri, offre un momento di aggregazione nella sede del Patronato all’insegna dell’amore per i romanzi. Le riunioni vengono organizzate poco prima dell’evento con l’autore del libro a Piola: i partecipanti potranno così anche dialogare con gli scrittori dei libri che hanno appena letto!

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Il Progetto di cittadinanza attiva parte della campagna #paintEU di One Hour for Europe Italia e dei Giovani delle Acli Belgio, promuove i valori europei e la partecipazione civica tramite arte. A Bruxelles, presso la ex casa del popolo ad Anderlecht, si realizzerà un murales partecipativo e un evento che unisce musica, arte e attività per favorire l'integrazione e la partecipazione delle comunità immigrate con le associazioni locali.

Guardando al futuro, il Patronato Acli e le Acli continueranno a essere fondamentali per la comunità italiana in Belgio, affrontando le sfide legate all'integrazione e alla promozione della cultura italiana e dei diritti dei lavoratori. Il loro impegno sarà cruciale per garantire che le future generazioni di emigrati possano vivere e lavorare in un contesto europeo multiculturale, mantenendo al contempo un forte legame con le radici italiane.

Le Acli del Belgio https://pop.acli.it/ Redazione POP.ACLI