Verso quale futuro ci dirigiamo? Con chi vogliamo attraversarlo? Leggere (ed in parte disegnare) le mappe che portano al futuro auspicato...

Abbiamo di fronte, con l’apertura dello scorso Consiglio Nazionale, una stagione congressuale. Che significa anche moltissimi incontri tra persone, sui diversi territori, in ogni parte del Paese.
L’ottica animativa che stiamo sposando ci chiede di cogliere con intenzionalità le opportunità che capitano, facendole diventare leve di attivazione di processi e di azione sociale.
Per questo motivo, la campagna congressuale che parte ora e che ci vedrà impegnati fino al prossimo novembre 2024, è accompagnata da alcuni strumenti che ogni territorio Acli è invitato a cogliere e rilanciare. In particolare, assieme alle proposte di legge di iniziativa popolare di cui si parlerà/parla in altro articolo, qui si intende portare all’attenzione Respons-abili, per vivere un 80esimo che non sia rivolto al passato e per com-pensare (pensare assieme) con tutti i territori.

Verso quale futuro ci dirigiamo? Con chi vogliamo attraversarlo? Leggere (ed in parte disegnare) le mappe che portano al futuro auspicato non è qualcosa che può avvenire affidandosi ad un prontuario o ad una procedura, bisogna esercitare lo sguardo imparando a prefigurare ciò che potrà essere. Ci possono essere semi di futuro in qualunque luogo, chiunque può scovarne uno e solo mettendo assieme i punti di vista si può arrivare a qualcosa di utile. Per questo è un’operazione che non può che essere fatta insieme. Per questo sono state identificate due azioni, che sono coordinate da un gruppo di lavoro Acli/Iref, ma che necessitano della partecipazione di tutti:

1. Inchiesta sui futuri.
A partire dal titolo e dai temi portanti del percorso congressuale, tramite un questionario amministrato via web, si propone a tutti coloro che parteciperanno ai congressi locali (di circolo, provinciali, regionali, nazionale, quindi di fatto a tutti gli aclisti) di esprimere il proprio punto di vista sul futuro, chiedendo quali siano i segnali promettenti, i piccoli ormeggi rispetto alle derive sociali ed economiche che interessano il Paese. I risultati dell’inchiesta andranno a costituire sia una serie di spunti per la scelta delle priorità per le Acli del prossimo futuro, sia una chiamata all’azione per la società civile organizzata italiana.

2. Transizioni a venire.
Usando una modalità partecipata e facilitata che si richiama agli esercizi di futuro (che come Acli abbiamo già sperimentato sia nel lavoro con la cooperazione di Su la testa, sia nella rete Mappe celesti) si propone ad almeno 100 realtà territoriali delle Acli (100 circoli), almeno uno per provincia, di identificare un facilitatore ed organizzare un momento (2 ore e mezza di tempo) coinvolgendo un massimo di 15 persone (di cui almeno metà esterni al circolo, rappresentanti di altre realtà associative territoriali, in ogni caso appartenenti allo stesso territorio). Con tutti i facilitatori si condividerà un format di azione in un momento (2 ore) di formazione online. Ciò che emergerà dal lavoro, oltre a costituire materiale che andrà ad arricchire il dibattito congressuale, costituirà un avvio di alleanze da sperimentare e di azione sociale da sviluppare.

Semi di futuro https://pop.acli.it/images/MAGGIO/Villa_-_Semi_di_Futuro.jpg Redazione POP.ACLI