Il primo giugno 2024 abbiamo incontrato papa Francesco nella magnifica aula Paolo VI in Vaticano...

Acli multiformi e inquiete: così il presidente Emiliano Manfredonia ha descritto le Acli al papa e lui, più di tutti, lo sa bene cosa vuol dire avere la responsabilità di una associazione che della libertà e del dialogo ne hanno sempre difeso le ragioni e la pratica. 

Il primo giugno abbiamo incontrato papa Francesco nella magnifica aula Paolo VI in Vaticano, luogo a noi familiare per gli incontri di anni passati. 

Ma questo incontro è iniziato da quando il presidente Emiliano ha voluto celebrare anche in questo modo gli 80 anni delle Acli.  

È stato bello vedere arrivare in sede nazionale le famiglie dei dirigenti che non risiedono a Roma, incontrare persone conosciute, giovani, figli e figlie, amici di persone con cui condividiamo tanta storia e passione delle Acli; e poi la fila per i controlli prima di entrare dove ci si chiamava e ci si rincorreva per salutarsi da tutte le parti d’Italia e dall’estero, i cartelli dei circoli che testimoniavano la volontà di farsi riconoscere e di non dispersi nella folla aclista, che con pazienza e trepidazione entrava in Vaticano, accolti dalle colorate guardie svizzera e dalla gentilezza dei gendarmi e degli aclisti preposti all’accoglienza; multicolori: dai fazzoletti gialli che tutti indossavano al collo, ai vestiti della festa, al sole caldo che scaldava i cuori in attesa dell’incontro.  

In una sala, stracolma, guidata da una sapiente regia sul palco e sui maxischermi, accompagnati da letture e canti, dai discorsi di padre Giacomo Costa e del presidente Emiliano Manfredonia, con presente la statua famosa di Gesù divin lavoratore, quella del 1955, finalmente entra papa Francesco che, a fatica e zoppicando, ma sorridente e pieno di gioia, si siede e invita gli aclisti e le acliste a vivere con uno stile segnato da 5 caratteristiche: popolare, sinodale, democratico, pacifico e cristiano 

 E poi i saluti del papa in carrozzina ai dirigenti e agli invitati. Il Presidente gli ha offerto un leggio fatto con il legno dei cedri del Libano dai ragazzi del CFP di Cantù, per significare la centralità della Parola di Dio per le Acli.  Il papa infine ha stretto la mano ai bambini e ha donato loro una caramella, fermandosi per accogliere i piccoli doni che gli venivano offerti e prendendo in braccio i più piccoli per una benedizione. 

Siamo poi usciti sulla piazza dove abbiamo srotolato tutti insieme, coordinati dai giovani delle Acli, due grandissime bandiere: le Acli e la pace, la prima; l’Europa, la seconda, con grande divertimento di tutti, come bambini contenti della festa.  

Piano piano ci siamo dispersi per andare a mangiare, “si era fatta una certa” – come si dice a Roma –, per visitare la città, per vedere amici, per tornare a casa con il cuore pieno di gioia e di sentirsi parte di un popolo aclista che vive con i popoli che incontra quotidianamente nei circoli e nelle molteplici attività che svolgiamo con le persone con cui viviamo. 

Un bel modo per iniziare i festeggiamenti dei nostri 80 anni di storia multiforme e inquieta, mai sazi della giustizia e sempre a difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini del mondo. 

Acli multiformi e inquiete https://pop.acli.it/images/GIUGNO/UDIENZA-28-1024x683.jpg Redazione POP.ACLI