Come ACLI abbiamo promosso, con l’aiuto di validi operatori del diritto costituzionale ed in collaborazione con gli amici di “Argomenti 2000”, due proposte di legge di iniziativa popolare...

La ricostruzione della convivenza democratica passa attraverso la capacità di gestione del conflitto, innanzitutto ammettendone l’esistenza senza rimuoverlo e senza cavalcarlo, sapendo piuttosto leggerlo e metterlo in prospettiva in base alle esigenze concrete da cui esso trae origine. La crisi della politica tradizionale, soprattutto quella delle forze democratiche e di sinistra, discende dalla pretesa di avere ormai messo fra parentesi il conflitto sociale, il quale invece continua ad esistere, e ha cercato forme nuove per emergere, talvolta con modalità aspre ed inaspettate.

Proprio per questo occorre ridare dignità al tradizionale strumento della partecipazione politica, ossia i partiti, andando oltre una concezione puramente finalizzata alla raccolta del consenso e all’amministrazione dell’attività istituzionale: senza alcun rimpianto per le forme dell’aggregazione novecentesca, occorre dare ai partiti politici una base giuridica solida su cui operare, anche per una gestione trasparente delle risorse e della vita democratica interna, così come già disposto dalla nostra Costituzione all’art. 49, riattivando una dialettica non strumentale con le forze sociali e sindacali. A trent’anni dal referendum del 1991 sulla preferenza unica, che, anche su impulso delle ACLI, aprì la fase delle riforme elettorali ed istituzionali, occorre riflettere su quella stagione di grandi attese non sempre realizzatesi e su quanto esse abbiano impattato in termini positivi sulla dialettica democratica.

Questo trentennio è stato segnato da tentativi di significative riforme costituzionali, la maggior parte delle quali abortite o respinte dall'elettorato, mentre quelle che sono state effettivamente realizzate o sono oggetto di forti critiche (come la riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, che ha aumentato i poteri delle Regioni, creando una serie di criticità emerse in particolare durante la pandemia) o hanno effetti ancora tutti da valutare (come la drastica riduzione dei componenti delle due Camere).

È del tutto evidente che, nella sua parte ordinamentale, la Costituzione può essere rivista, in quanto le forme della produzione legislativa, i rapporti fra Governo e Parlamento e il ruolo del Capo dello Stato, definiti in sede di Costituente in base all'esperienza storica e alle contingenze politiche di quel momento, sono naturalmente portate ad evolvere rispetto alle mutate esigenze della società. Più in generale, ciò che è centrale – e questo discorso investe anche le forze dell'associazionismo ed i movimenti sociali – è la ripresa di un autentico spirito civico di responsabilità verso la cosa pubblica, indipendentemente dal fatto che si operi o meno nelle istituzioni, che è altra cosa rispetto al (pur doveroso) rispetto delle leggi, ma implica un'attitudine educativa, una tensione positiva ai valori della democrazia, che permei ogni aspetto della vita sociale.

Per questo come ACLI abbiamo promosso, con l’aiuto di validi operatori del diritto costituzionale, ed in collaborazione con gli amici di “Argomenti 2000” due proposte di legge di iniziativa popolare che cercando di riattivare la partecipazione dei cittadini sia tramite il canale storico dei partiti politici, cercando di riconferire loro democraticità interna e trasparenza sia tramite il canale innovativo di assemblee di cittadini per interloquire con le istituzioni su questioni di interesse pubblico.

La raccolta delle firme sarà un’occasione per invitare ad un confronto il più ampio possibile sulle vie d’uscita all’impasse democratico che si è espresso anche nelle recenti elezioni europee che per la prima volta a livello nazionale hanno fatto riscontrare un tasso di partecipazione inferiore al 50%.

Dalla crisi della democrazia non si esce infatti con espedienti verticistici, ma promuovendo la partecipazione dal basso.

L'iniziativa popolare delle ACLI https://pop.acli.it/images/GIUGNO/acli-LaTuaPolitica-POSTFB-1.png Redazione POP.ACLI