Le ACLI e il Patronato ACLI dell'Australia vantano una storia di quasi 50 anni, ma come è iniziato tutto? Il racconto di Martina Goti e Lorenzo Balestri, volontari del Servizio Civile Universale presso la sede di Sydney...

Durante tutto il 1900, l'Australia è stata caratterizzata da tre diverse correnti migratorie, ma è solo alla fine della terza, ovvero quella degli anni ‘50/’60, che viene fuori un forte senso di comunità tra gli immigrati italiani. Si cominciano a creare anche delle associazioni, come la Dante Alighieri Society e il Co.As.It, che aiutano l’aggregazione tra italiani.

Solo nel 1977 venne deciso dall'Italia di aprire due sedi, a Sydney e a Melbourne, del Patronato Acli in Australia.

Articolo di giornale dedicato all'apertura delle sedi Acli Australia

Grazie all’aiuto della Congregazione degli Scalabriniani, soprattutto nella figura di Padre Nevio Capra, il Patronato si stabilì nel territorio.

Vecchia sede di Sydney (sinistra) e sede di Melbourne (destra)

Un'altra figura di spicco per il Patronato Acli è Livio Benedetti. Trasferitosi in Australia negli anni ‘50, dovette fare i conti con le condizioni di vita dei campi per migranti. Una volta lasciato il campo di Bonegilla, si trasferisce a Sydney, dove affianca ad un lavoro utile per mantenersi, attività di volontariato presso i Fratelli Scalabriniani. Livio diventa sempre più una figura di rilievo all’interno della società italo-australiana, arrivando a essere il manager del Club Marconi e, dopo poco, direttore del Co.As.It di Sydney. Nel 1980 Livio e Teresa Croce, sua moglie, fondano l’U.P.I. (Unione Pensionati Italiani). É da qui che padre Nevio Capra decide di affidare le redini del Patronato Acli a Livio Benedetti. Uno dei contributi più grandi che Livio ha dato alla comunità italo-australiana, dopo essere diventato direttore del Patronato Acli, è stata la Convenzione Bilaterale tra Italia e Australia in materia previdenziale, entrata in vigore nel 1988.

Livio Benedetti

Ad oggi gli uffici presenti sul territorio australiano si trovano nelle città di Melbourne e Sydney. Ed è proprio in quest’ultima che il nostro percorso di Servizio Civile è iniziato a ottobre 2023, assistendo il manager del Patronato Acli Australia e nostro OLP (operatore locale di progetto) Andrea Acciai e Melina Loccisano, dipendente storica del Patronato.

Andrea Acciai a sinistra e Melina Loccisano a destra

Dopo ben tre anni di sospensione, causa Covid, il progetto di Servizio Civile Universale con le Acli è ripartito anche qui in Australia. Per questo ci siamo e ci stiamo impegnando molto in alcuni progetti interni, come la scrittura di una guida per i futuri operatori volontari, e per far ripartire delle attività a livello comunitario.

Lorenzo Balestri e Martina Goti

La guida è stato il primo progetto a cui ci siamo dedicati e in cui abbiamo cercato di chiarire i dubbi che possono nascere prima di un trasferimento a Sydney, basandoci anche su quello che abbiamo vissuto noi per primi. Questa guida è già stata pubblicata sul sito del Patronato Acli Australia, è consultabile gratuitamente e può essere utile anche a coloro che non vogliono intraprendere un percorso di Servizio Civile Universale.

Copertina della nostra guida

Un altro dei progetti a cui stiamo dedicando molto del nostro tempo, è l’organizzazione e la realizzazione di un gruppo di “lettura” per bambini in italiano. L'idea, inizialmente suggerita da Matteo Bracciali, vicepresidente FAI, è stata poi portata avanti da noi operatori volontari, con l’aiuto di Andrea Acciai. Lo scopo principale è quello di mantenere viva la lingua italiana, in una zona che, nonostante sia una delle storiche Little Italy di Sydney, non offriva attività di questo genere.

Dopo un primo periodo di progettazione, ad aprile 2024 è partito ufficialmente il nostro Acli Italian story time. Durante questi incontri, che si svolgono in una sala della parrocchia anglicana antistante all’ufficio, leggiamo favole accompagnate da attività; il tutto si svolge in italiano e i bambini che partecipano, sono tutti figli di immigrati di seconda o terza generazione. Fin da subito, abbiamo deciso di creare un posto in cui si dovesse parlare solo italiano e questo è stato uno dei punti di forza di questo progetto.

Ad oggi siamo riusciti ad allargarci anche ad un asilo, che si trova molto vicino al Patronato. Qui i bambini non parlano italiano, quindi abbiamo dovuto riadattare il nostro programma, leggendo storie in inglese e focalizzandoci solo su alcune parole in italiano, come i colori, le emozioni e gli animali. Siamo già arrivati al quarto incontro e vediamo che i bambini sono sempre molto entusiasti di vederci.

La speranza è che questo progetto sia qualcosa che venga coltivato nel futuro, in modo da far avere un ruolo sempre più rilevante al Patronato Acli e alle Acli nella comunità locale.

Essendo così distanti dall’Italia, le attività svolte dal Patronato Acli e dalle Acli sono fondamentali per mantenere viva la connessione tra gli italiani che vivono qui ed il loro paese di origine. Ogni persona che ha svolto e svolge tutt’ora il proprio lavoro o la propria attività di volontariato con dedizione ed entusiasmo, ha contribuito a fare del Patronato Acli quello che è oggi, rendendolo un punto di riferimento per tutti gli italo-australiani.

Le ACLI in Australia https://pop.acli.it/ Redazione POP.ACLI