A tutti sia ridata la parola, perché senza la parola
non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia.
Papa Francesco
discorso in commemorazione di Don Milani
Barbiana, 20/6/2017

Bellezza e complessità sono le caratteristiche di questa parola. E così è per tutte le parole che esprimono concetti, esperienze e qualità che attengono alla dimensione dell’umano. A sentirla ci si apre il cuore ma, nello stesso tempo, percepiamo anche un ineliminabile senso di vaghezza ed indeterminatezza.
La sua storia ci porta lontano: di origine latina la ritroviamo nella lingua italiana in forma scritta - come degno e come dignità - sin dalle origini ma, nella parlata è passata di bocca in bocca ed è giunge così, sviluppandosi ed evolvendosi, fino a noi.
Lungo questa strada la parola ha assunto un duplice significato: come una dotazione universale dell’uomo (carattere universale) e come una conquista (carattere personale), che si raggiunge attraverso comportamenti onesti e coerenti con valori e principi e, in questo senso, si può anche perdere, esserne o restarne sprovvisti.
Storicamente, è la volontà di reagire alla catastrofe etica e giuridica del nazismo che spinge le democrazie a cercare nella dignità dell’uomo un fondamento e un baluardo di difesa di un nucleo di diritti inalienabili e uguali per tutti. È per questo motivo che ritroviamo la dignità esplicitamente espressa nelle costituzioni nazionali, a partire dalla nostra approvata nel 1947, dove alla parola dignità è assegnato il compito di definire le qualità che fanno dell’uomo un uomo ed in quanto tali vanno sostenute, tutelate e rispettate.
Il rischio della vaghezza, però, purtroppo, permane. Ed è per queste ragioni che quest’anno lo abbiamo voluto mettere a tema nel prossimo Incontro nazionale di studi che si terrà ad Assisi dal 29 settembre al 1 ottobre. Lo abbiamo fatto mettendo la dignità a confronto con le vergogne, proprio per uscire dall’ambiguità e per trovare, attraverso la strada del lavoro, vie possibili per alimentare le speranze, riempiendo in tal modo la parola di contenuti condivisibili.
Questo è il nostro modo di agire, la strada che vogliamo percorrere, comportamenti che fanno parte della nostra storia e dei nostri principi costitutivi. Perché ciò che vale per gli individui vale anche per le organizzazioni. Lo facciamo perché riteniamo che essere protagonisti implica responsabilità, chiarezza e concretezza.
In questo tempo che ci separa dall’Incontro Nazionale di Studi saremo anche chiamati a votare. Azione tanto nobile quanto, purtroppo, eccessivamente consumata – ed i numeri dell’astensionismo ce lo raccontano.
C’è solo una strada possibile per rianimare la passione alla politica: tornare a crederci! Credere non che ce la faremo ma che ce la stiamo già facendo, che il nostro paese è già oggi ricco di passioni e che, assieme, continuando a dare ognuno il proprio piccolo o grande contributo, possiamo far emergere la dignità concreta che già esiste nelle tante azioni che uomini, donne, organizzazioni realizzano ogni giorno contribuendo alla costruzione di una parola tanto bella quando complessa che non è più, in questo modo, indefinita ma è vita vera per tutti.

Dignità: vita vera per tutti https://pop.acli.it/images/INS2022_logoG.jpg Redazione POP.ACLI