Dal latino recŭrrĕre formato da re e da cŭrrĕre cioè "correre": in italiano definiamo ricorrenza la riproposizione in modo ripetitivo nel tempo di un dato evento, una data in cui si è verificato un fatto particolare e, per estensione, una solennità che si festeggia ogni anno...

A cosa servono? A ricordare che, etimologicamente, significa portare nel cuore. Non ricordiamo nella testa, quindi nella razionalità, ma nel cuore, l’organo che nella Bibbia indica tutto l’uomo, nella sua volontà e coscienza, nella sua capacità di scegliere e di decidere tra il bene e il male.

Il valore delle ricorrenze è alla base di ogni sistema sociale ed ha sempre rivestito grande importanza per la definizione dell’identità personale e collettiva. La memoria del ricordo e il senso delle proprie origini sono due costrutti psichici fondamentali per ogni persona e per ogni società. Sono le ricorrenze che, divenute tradizione, compongono la storia di ognuno e di tutti: è il sentirsi parte che ci contiene e ci definisce come individui e come collettività.

In questo numero di POP facciamo memoria del 25 aprile, del 1° maggio e del prossimo Incontro nazionale di studi (Ins): avvenimenti che in forme, modi e tempi diversi, hanno composto e definito la nostra identità associativa, il senso stesso del nostro associarci, del nostro stare insieme e del nostro ruolo dentro il nostro paese ed anche dentro il mondo.

Liberazione deriva da libero ed indica l’atto del liberarsi da un vincolo, da un obbligo, da qualsiasi forma di imprigionamento. Nella nostra storia l’abbiamo assunta alla lettera maiuscola ed è diventata la Liberazione. L’atto di un popolo che è riuscito a liberarsi da un’oppressione e da una prigionia: da una dittatura fascista che non lasciava liberi e da una invasione nazista che imprigionava e dilaniava i corpi e le coscienze. Da questo atto di liberazione è nato il nostro stato democratico ed un nuovo sviluppo di libertà e di diritti. Una gioia, una festa che dovrebbe essere di tutti perché la libertà, per sua natura, se non è di tutti non è. Per questo motivo il 25 aprile non è solo una ricorrenza o una tradizione ma un auspicio ed un monito: come cantava Gaber la libertà è partecipazione perché è mia solo se è di tutti e solo se a tutti è permesso di partecipare, di far parte, di dare il proprio contributo per il bene collettivo.

Il Lavoro è elemento costitutivo fondamentale del nostro stato democratico nato dalla Liberazione. Lo abbiamo voluto nel primo articolo della Costituzione perché è attraverso il contributo del lavoro di tutti che la democrazia può esistere, crescere e creare benessere per ognuno e per la collettività. Liberazione e Lavoro entrambi con la lettera maiuscole: due facce della stessa medaglia, due elementi inscindibili e fondativi per una vita felice per ognuno e per tutti. Così come la Liberazione va costantemente mantenuta, curata, animata, così anche per il Lavoro. Cesare Pavese nel 1936, cioè in pieno fascismo e poi nel 1943 in piena guerra, pubblicava la “Lavorare stanca”: il racconto in forma poetica del lavoro misero e triste degli ultimi, contrapposto all’esaltazione ed all’attivismo che permeava la vita ed il lavoro durante il Ventennio. Lo ricordiamo perché anche oggi il lavoro è povero, rende poveri ed umilia invece di elevare. Questo, per noi è un impegno prioritario: un atto di Liberazione che crediamo continui ad essere ancora fondativo per una democrazia vera.

E, alla fine, abbiamo Ins: un appuntamento, una tradizione. Uno spazio per riflettere, capire, condividere, crescere insieme. Quest’anno ci incontreremo dal 21 al 23 settembre a Cuneo. Il tema sarà: l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie. Cercheremo di comprenderne potenzialità e rischi, opportunità e criticità e come questi dispositivi hanno cambiato, cambiano e cambieranno il nostro modo di stare nel mondo. Cominciamo dunque a Camminare assieme: parte da questo numero una rubrica di approfondimento ed accompagnamento all’appuntamento di settembre fornendo spunti, documenti, racconti, presentazioni e molto altro. INS vuole essere, nella sua essenza, un con/tributo alla Liberazione ed al Lavoro. Crediamo che lo studio, l’approfondimento e la formazione collettiva permettano ad ognuno ed a tutti di contribuire a far vivere la democrazia: un bene di tutte/i per tutte/i.

Buona Liberazione, buon Lavoro e buon Cammino!

Le ricorrenze https://pop.acli.it/images/Ricorrenze_1.jpg Redazione POP.ACLI