Una vita per le Acli. Così abbiamo chiamato un ciclo di incontri ricordando alcuni amici che hanno reso con la loro azione la nostra associazione un luogo bello entro cui partecipare. Oggi è la volta di Livio Labor...

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
Wisława Szymborska

Siamo Acli. Esperienza fantastica, fatta di relazioni, incontri e condivisione. Opportunità e occasioni, volti e nomi che compongono una realtà ancora molto viva, a dispetto dei nostri 80 anni. Componiamo, tutti assieme, un mosaico vivo che, fondendosi nel variegato panorama del mondo, si plasma e trasforma rendendo ogni luogo che abitiamo un unico. Questa è la forza dell’umano nel suo agire per il bene attraverso il lavoro, la passione e la specificità di ogni persona. Tutti ugualmente importanti, il presidente del circolo e il presidente nazionale. Nessuno escluso.

Una vita per le Acli. Così abbiamo chiamato un ciclo di incontri ricordando alcuni amici che hanno reso con la loro azione la nostra associazione un luogo bello entro cui partecipare. Li ricordiamo nella loro umanità. Li portiamo nel cuore per ciò che ci hanno lasciato, per i doni che ancora germogliano: parole, azioni, pensieri. Dopo il numero speciale su Geo Brenna oggi è la volta di Livio Labor.

Confesso che ne parlo da una prospettiva privilegiata: Trieste, la mia città e le “mie” Acli. Qui riposa Marcello Labor, il padre di Livio: nato ebreo, da vedovo si fa prete dopo una vita come marito, padre e “medico dei poveri”, lasciando una traccia indelebile nella chiesa triestina. Qui Livio aveva ed ha ancora oggi amici, compagni di viaggio fidati e sinceri. Qui le Acli ed i suoi dirigenti, nel tempo, hanno abitato l’associazione nutrendosi del suo spirito inquieto e vulcanico. E lui ha sempre ricambiato la stima e l’amore per questa terra, seminando e coltivando relazioni significative che ancora danno frutti.

Essere aclista a Trieste significa, inevitabilmente, inciampare dentro la sua storia e la sua personalità. Sono molti i racconti che accompagnano le sue vicende triestine e che hanno nutrito anche la mia personale esperienza di dirigente. Sono queste parole che hanno reso possibile il miracolo dell’incontro al di là del tempo e della storia. Livio è, per me, un compagno particolare nel mio cammino aclista. Potrei dire una guida. Una persona che ho imparato a conoscere pur senza averlo conosciuto. Una persona della quale ho apprezzato la franchezza, la forza, la passione e la voglia di cambiare il mondo. Una persona che ha saputo rischiare senza mai voltare le spalle alla realtà, anche quella dolorosa. E poi la fede. La preghiera. Il suo rapporto vivo con Dio e con la Chiesa. Un uomo sincero e onesto. Che belle qualità per una persona! Non nascondo anche la sua ruvidità. Ma, ringraziando Dio anche questo aspetto ci ricorda che nessuno è perfetto. Tutti noi, nelle nostre imperfezioni e vulnerabilità, manifestiamo ciò che siamo: uomini bisognosi dell’aiuto di Dio e dei nostri fratelli e sorelle.

Spero che questo numero aiuti a tenere viva la sua memoria ma non come una pietra tombale: piuttosto per continuare con coraggio ad interrogarci sul nostro stare nel mondo e dentro le nostre Acli come uomini e donne capaci di una coscienza libera volta al bene per tutti e tutte.

Buona lettura!

 

Di seguito il video integrale dell'incontro

Essere acli con Livio Labor https://pop.acli.it/images/LABOR/Foto_Erica_2.jpg Redazione POP.ACLI