Martin Luther King, simbolo della lotta contro la segregazione razziale, viene assassinato a Memphis (Tennessee). L'omicidio ha un colpevole che per anni si professa innocente, e ancora oggi non è chiaro se si è trattato del gesto di un fanatico "difensore" della razza bianca o di una cospirazione e, nel caso, ordita da chi.

Quel giorno MLK è a Memphis, dove aveva partecipato alla manifestazione del 28 marzo dov'era stato ucciso, durante gli scontri con la polizia, un giovane afroamericano di 16 anni: MLK aveva tenuto lì diversi discorsi - l'ultimo il 3 aprile. Alle 18:01, sul balcone della sua stanza d'albergo è raggiunto da un colpo di fucile...
«La sera del 4 aprile alcuni colpi di rivoltella raggiunsero il pastore negro americano Martin Luther King che, dal balcone di un albergo di Memphis, nel Tennessee (Usa), s’era chinato verso un ragazzo per raccomandargli di cantare e cantar bene, quella sera, l’inno Bless the Lord. Un’ora dopo l’attentato, il leader degli integrazionisti negri, apostolo della non violenza e premio Nobel 1964 per la pace, spirava nel vicino ospe­dale dove era stato subito trasportato.
La notizia della morte di quest’uomo che aveva dedicato la sua vita al progresso pacifico dei negri americani ispirandosi costantemente e senza alcun segno di stanchezza o di sfiducia alle indicazioni delle beati­tudini evangeliche (il discorso della montagna era frequentemente, quasi alla lettera, sulle sue labbra) produsse in tutto il mondo un senso di sgomento e di raccapriccio...».

(tratto dall’articolo di Giovanni Rulli, uscito originariamente nella rubrica «Cronaca contemporanea» del quaderno 2828 del 20 aprile 1968, con il quale «La Civiltà Cattolica» diede conto dell’assassinio di Martin Luther King)

4 aprile 1968. Viene ucciso a Memphis Martin Luther King https://pop.acli.it/images/MLK_creative_commons.jpg Redazione POP.ACLI