L’assedio della città sarà tra i più lunghi della storia europea contemporanea e terminerà solo quattro anni dopo, il 29 febbraio 1996.

Il 5 aprile 1992, a Sarajevo i cecchini della Jna, l’Armata Nazionale Jugoslava, iniziarono a sparare su una folla di dimostranti che manifestava per la pace. Cominciava l'assedio della città, e una nuova guerra nel cuore dell'Europa.
Durante i quattro anni di durata, l'assedio fu interrotto solamente per una giornata, tra l'11 e il 12 dicembre 1992, da un gruppo di 500 pacifisti, partiti dall'Italia insieme a don Tonino Bello, e coordinati dall'associazione padovana Beati costruttori di pace.
La guerra si sarebbe chiusa solo il 21 novembre 1995, con la firma della pace di Dayton, anche se il governo bosniaco che non dichiarò la fine dell'assedio di Sarajevo fino al 29 febbraio 1996. In mezzo, solo a Sarajevo, più di 11.500 morti tra i quali 2 mila bambini, e 52 mila feriti, tra i circa 280 mila abitanti rimasti, spesso, senza acqua, luce e gas. In tutta la Bosnia ed Erzegovina, si conteranno più di 100 mila morti, quasi un milione di sfollati interni e un milione di profughi all’estero, per un Paese che nel 1991 aveva 4 milioni e 350 mila abitanti...

6 aprile 1992. Inizia l’assedio di Sarajevo https://pop.acli.it/images/Siege_of_Sarajevo_WP_creative_commons.jpg Redazione POP.ACLI