Inizia con la lettera enciclica di Papa Leone XIII la tradizione delle encicliche sociali, diventando il pilastro della dottrina sociale della Chiesa...

Scritta nel periodo forse più accelerato dello sviluppo industriale, con tutto il suo portato trasformativo, l'enciclica denuncia sin da subito le sue ragioni: la questione operaia.

La rivoluzione industriale, la nascita e lo sviluppo contrapposto del capitalismo e del socialismo, la crescita di un movimento operaio ostile ad una Chiesa che sembrava lontanissima dal comprendere la realtà e le ansie del popolo, sono il contesto e le ragioni che portarono alla stesura dell'enciclica.
Si tratta infatti di un testo mirante ridefinire i "giusti" contorni dello sviluppo economico e sociale, all'interno del quale si condanna il socialismo ma si evidenzaino anche i limiti del liberismo e del capitalismo; si ribadisce il valore della proprietà provata e della libera iniziativa, ma si condanna una eccessiva sperequazione delle ricchezze (“i beni di natura e di grazia sono patrimonio comune del genere umano”) e si incoraggia l’accordo reciproco tra lavoratori e datori di lavoro e la formazione di associazioni di lavoratori.

Tra i "rimedi", anche l'intervento dello Stato "per il bene comune e per il bene degli operai": «Non è giusto né umano esigere dall'uomo tanto lavoro da farne inebetire la mente per troppa fatica e da fiaccarne il corpo. Come la sua natura, così l'attività dell'uomo è limitata e circoscritta entro confini ben stabiliti, oltre i quali non può andare. L'esercizio e l'uso l'affina, a condizione però che di quando in quando venga sospeso, per dar luogo al riposo. Non deve dunque il lavoro prolungarsi più di quanto lo comportino le forze». Nell’enciclica viene anche affrontata la questione del salario che «non deve essere inferiore al sostentamento dell’operaio». Un altro tema presente nell’enciclica è quello dell’educazione al risparmio. «Quando l'operaio riceve un salario sufficiente a mantenere sé stesso e la sua famiglia in una certa quale agiatezza, se egli è saggio, penserà naturalmente a risparmiare».

Il testo integrale dell'enciclica

15 maggio 1891: viene pubblicata l'enciclica Rerum Novarum https://pop.acli.it/images/Rerum_novarum.jpg Redazione POP.ACLI