In un Paese militarmente occupato e spaccato in vari centri di potere diversamente legittimati (gli Alleati, la Repubblica di Salò, il Governo Badoglio, il Comitato di Liberazione, la Wehrmacht) la CGIL unitaria costituisce un elemento di assoluta novità...

Non era mai esistita fino a quel momento un’organizzazione che raggruppasse forze di ispirazione cattolica, socialista e comunista, autonoma dai partiti politici, dallo Stato, dal governo e indipendente dal sistema economico.
L’organizzazione sindacale costruita su ispirazione di Giuseppe Di Vittorio, di Bruno Buozzi e di Achille Grandi (il Patto di Roma porta le firme di Giuseppe Di Vittorio, Achille Grandi e Emilio Canevari a causa della tragica morte di Bruno Buozzi assassinato dai nazisti che si ritiravano da Roma il 3 giugno 1944, proprio alla vigilia della nascita della CGIL, ma porta la data del 3 giugno per confermare e ricordare il ruolo di Buozzi nel lavoro di ricostruzione del rinato sindacato), fu una grande e autonoma organizzazione di rappresentanza dell’insieme del mondo del lavoro, comprensivo dei braccianti e dei contadini, degli impiegati dei servizi, dei lavoratori dell’industria ed estesa fino alla massa dei disoccupati.
Nell’inedita forma di squilibrio tra dimensione della sovranità del governo nazionale e dipendenza internazionale che accompagnò la sconfitta militare del paese, la CGIL unitaria nasceva come istituzione attraverso la quale, dopo la fase finale della guerra di liberazione, doveva passare la necessaria ridefinizione della legittimazione politica del lavoro e delle sue forme di rappresentanza.

Achille Grandi, padre costituente della nostra Repubblica, fu il fondatore e primo Presidente delle Acli.
Intorno al 1940 Grandi prende parte ai primi incontri clandestini tra i cattolici di Milano. Nel 1942 il gruppo di Milano si incontrerà più volte con il gruppo di Roma di Alcide De Gasperi. Da questi incontri nascerà la futura Democrazia cristiana.
Negli stessi anni Achille Grandi maturò l’idea di dar vita a quelle che poi, con il nome coniato da Vittorino Veronese, si chiameranno le Acli. Dall’agosto del 1944, Grandi è presidente delle Acli, ma nel 14 febbraio 1945 rassegna le dimissioni per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Achille Grandi rimane nella storia del nostro Paese come uno dei più limpidi interpreti del cattolicesimo sociale, artefice dell’unità sindacale, antifascista e democratico.
Fu uno dei più decisi fautori della scena sindacale unitaria, e il clima creatosi nella prima ricostruzione democratica consensuale delle tre grandi forze politiche e sociali, permise alle Acli di superare le diffidenze iniziali di buona parte delle forze di sinistra e di giocare un ruolo di animazione e crescita popolare della coscienza civile tra i lavoratori nella breve stagione della Costituente.

 

4 giugno 1944. Viene firmato il “Patto di Roma”, atto costitutivo della CGIL unitaria https://pop.acli.it/images/Grandi_Acli_2020.jpg Redazione POP.ACLI