L'11 luglio 1995 la cittadina bosniaca di Srebrenica divenne il teatro del primo genocidio perpetrato in Europa dopo la Seconda guerra mondiale...

Dopo un lungo assedio iniziato nel 1992, la città cadde e venne occupata dai gruppi paramilitari serbi e dalle forze della Repubblica serba di Bosnia, sotto il comando del generale Ratko Mladic. Tra l'11 e il 25 luglio 1995 oltre 8mila bosniaci musulmani, in grande maggioranza uomini e ragazzi sopra i 14 anni, vennero deportati, uccisi (spesso dopo aver subìto torture) e sepolti in fosse comuni.
Fu un massacro apparentemente privo di intenti strategici e motivazioni belliche: il conflitto in Bosnia era quasi finito e i nazionalisti serbi avevano già raggiunto i loro obiettivi.
Nel 1993 l'enclave di Srebrenica era stata dichiarata "zona protetta" dall'Onu. Eppure, nel momento decisivo, i caschi blu olandesi chiamati a proteggere i civili non intervennero, per motivi e circostanze mai del tutto chiarite. La lista ufficiale delle vittime di quei giorni – compilata dalla Commissione bosniaca per le persone scomparse – contiene i nomi di 8.372 musulmani bosniaci.

L’11 luglio 2010 il Parlamento Europeo istituisce il «Giorno della memoria per le vittime del genocidio di Srebrenica»

11 luglio 1995. Massacro di Srebrenica https://pop.acli.it/images/Srebrenica_ACLI.jpg Redazione POP.ACLI