La Giornata internazionale dei popoli indigeni è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1994, per promuovere e proteggere i diritti dei popoli indigeni in tutto il mondo e per riconoscere la loro contribuzione unica alla diversità culturale e alla società globale...

La data del 9 agosto è stata scelta per commemorare il primo incontro del Gruppo di lavoro sulle popolazioni indigene delle Nazioni Unite, tenutosi nel 1982 a Ginevra. Questo incontro segnò l’inizio di una serie di discussioni e negoziati sulla tutela dei diritti dei popoli indigeni.

Le popolazioni indigene abitano e utilizzano circa il 22% della superficie terrestre globale e rappresentano la maggior parte della diversità culturale mondiale; hanno creato e parlano la maggior parte delle quasi 7.000 lingue esistenti nel mondo. Nonostante siano solo il 5% della popolazione mondiale, proteggono l’82% della biodiversità del mondo. A mettere in pericolo queste popolazioni negli ultimi anni sono, in particolare, l’estrazione e lo sfruttamento illegale di risorse naturali, le conseguenze del cambiamento climatico, le violazioni dei diritti umani, la discriminazione, l’accaparramento delle terre e l’invasione dei loro territori.
Le popolazioni indigene sono inoltre più direttamente - e come afferma Survival, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni fondato nel 1969 - più drammaticamente
colpite della crisi climatica . Ogni conseguenza di questi cambiamenti provoca “vittime”: lo scioglimento dei ghiacciai nell’Artico minaccia le tradizioni del Popolo Sámi, a esempio, strettamente legato al pascolo delle renne; l’innalzamento del livello del mare nel Pacifico, invece, sarà responsabile della lenta sparizione di intere isole sulle quali altri popoli indigeni hanno vissuto per migliaia di anni.
«I popoli indigeni - ha dichiarato il Direttore di Survival Stephen Corrynon - non sono ombre della civiltà occidentale o tentativi non riusciti di emularla. Lungi dall’essere ‘primitivi’ o ‘cattivi selvaggi’, spesso antepongono la comunità all’individuo, condividono e scambiano beni invece di accumulare ricchezza personale, e praticano l’uguaglianza di genere... I popoli indigeni sono nostri contemporanei, e una parte essenziale della diversità umana; quando i loro diritti vengono rispettati, continuano a prosperare».

Sulla Giornata 2023, riportiamo le dichiarazioni del Segretario generale dell'ONU António Guterres e dell'Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri
«Il tema della Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo di quest’anno è la gioventù. Celebriamo i giovani popoli indigeni e il loro ruolo nel creare il cambiamento e plasmare il futuro. In tutto il mondo, i popoli indigeni si trovano ad affrontare gravi sfide, con le loro terre e le loro risorse minacciate, i loro diritti minati e la loro persistente vulnerabilità all’emarginazione e all’esclusione. I giovani popoli indigeni stanno aiutando a reagire.
Essi sono alla testa del movimento globale di azione per il clima. Sostengono la giustizia e l’uguaglianza, celebrano le proprie culture, promuovono i diritti umani e aumentano la consapevolezza della storia e delle questioni indigene in tutto il mondo. E, imparando dai loro anziani, assicurano la continuità delle culture, della saggezza e delle identità indigene nel futuro.
Le conoscenze e le tradizioni indigene sono profondamente radicate nello sviluppo sostenibile e possono contribuire a risolvere molte delle nostre sfide comuni. È quindi fondamentale che i giovani popoli indigeni, sia donne sia uomini, siano coinvolti nel processo decisionale. Le scelte fatte oggi determineranno il mondo di domani...
».

Dichiarazione dell'alto rappresentante a nome dell'Unione europea Josep Borrell Fontelles
Comunicato stampa dell'8 agosto 2023
«... Poiché quest'anno la Giornata internazionale è dedicata ai "Giovani indigeni quali artefici del cambiamento per l'autodeterminazione", intendiamo rendere omaggio in particolar modo alle loro voci e alla loro azione. Questi giovani sono in prima linea in alcune delle crisi più urgenti che l'umanità si trova ad affrontare oggi, come la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, però, non dispongono dei mezzi per partecipare pienamente alla vita politica e pubblica, per far fronte a sfide quali la perdita di territori, mezzi di sussistenza e risorse o per sostenere l'autodeterminazione e difendere i loro diritti. L'UE continua a promuovere la partecipazione dei leader indigeni e dei difensori dei diritti umani dei popoli indigeni, compresi i giovani, ai processi di sviluppo e ai principali consessi decisionali mondiali.
Quest'anno l'UE ha investito 2,3 milioni di EUR nella nuova iniziativa Dialoghi con i giovani dell'Artico al fine di coinvolgere i giovani artici ed europei, anche i giovani indigeni, nella definizione delle politiche e nel processo decisionale per un futuro pacifico, sostenibile e prospero della regione, in linea con la politica dell'UE per l'Artico e il piano d'azione per i giovani nell'ambito dell'azione esterna dell'UE.
Oggi l'UE è al fianco degli oltre 476 milioni di indigeni, nell'Artico e nel mondo, e ne celebra la resilienza e l'eccezionale diversità culturale...»
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9 agosto. Giornata internazionale dei popoli indigeni https://pop.acli.it/images/Popoli_indigeni_Brasile_ACLI2010_Laura_particolare.jpg Redazione POP.ACLI