Moriva 45 anni fa Giovanni Battista Montini, papa Paolo VI, il papa delle ACLI e dei lavoratori…

Paolo VI fu il papa che proseguì il lavoro di Giovanni XXIII e portò a conclusione il Concilio Vaticano II; fu il papa dei viaggi che raggiunsero tutti i Continenti, il primo “papa viaggiatore”, il primo Pontefice a salire su un aereo per i suoi viaggi apostolici; il papa che attraverso il ’68 e gli anni ’70, che vide approvare le leggi sul divorzio e sull’aborto; il papa che nel 1968 celebrò la messa di Natale nelle acciaierie dell’Italsider a Taranto:

«Figli! Fratelli! Amici! Uomini sconosciuti e già da Noi amati come reciprocamente legati - voi a Noi, Noi a voi - da una parentela superiore a quella del sangue, del territorio, della cultura; una parentela, ch’è una solidarietà di destini, una comunione di fede, esistente o da suscitare, una unità misteriosa, quella che ci fa cristiani, una sola cosa in Cristo!
[…] Tutte le distanze sono superate, le differenze cadono, le diffidenze e le riserve si sciolgono; siamo insieme, come se non fossimo forestieri gli uni e gli altri…
Così adesso pensateci! Così ascoltateci!
Siamo qua venuti per voi, Lavoratori!
Vi parliamo col cuore. Vi diremo una cosa semplicissima, ma piena di significato. Ed è questa: Noi facciamo fatica a parlarvi. Noi avvertiamo la difficoltà a farci capire da voi. O Noi forse non vi comprendiamo abbastanza?

[…] siamo venuti qua fra voi per dirvi che questa separazione fra il vostro mondo del lavoro e quello religioso, quello cristiano, non esiste, o meglio non deve esistere. Ripeteremo ancora una volta da questo centro siderurgico, che consideriamo ora espressione tipica del lavoro moderno, portato alle sue più alte manifestazioni industriali, d’ingegno, di scienza, di tecnica, di dimensioni economiche, di finalità sociali, che il messaggio cristiano non gli è estraneo, non gli è rifiutato; anzi diremo che quanto più l’opera umana qui si afferma nelle sue dimensioni di progresso scientifico, di potenza, di forza, di organizzazione, di utilità, di meraviglia - di modernità insomma - tanto più merita e reclama che Gesù, l’operaio profeta, il maestro e l’amico dell’umanità, il Salvatore del mondo, il Verbo di Dio, che si incarna nella nostra umana natura, l’Uomo del dolore e dell’amore, il Messia misterioso e arbitro della storia, annunci qui, e di qui al mondo, il suo messaggio di rinnovazione e di speranza…». (il testo dell'omelia)

Fu il papa che il 21 aprile 1978 fece qualcosa di inaudito: scrisse alle Brigate Rosse

«Io scrivo a voi, uomini delle Brigate Rosse: restituite alla libertà, alla sua famiglia, alla vita civile l'onorevole Aldo Moro. Io non vi conosco, e non ho modo d'avere alcun contatto con voi. Per questo vi scrivo pubblicamente, profittando del margine di tempo, che rimane alla scadenza della minaccia di morte, che voi avete annunciata contro di lui, Uomo buono ed onesto, che nessuno può incolpare di qualsiasi reato, o accusare di scarso senso sociale e di mancato servizio alla giustizia e alla pacifica convivenza civile. Io non ho alcun mandato nei suoi confronti, né sono legato da alcun interesse privato verso di lui. Ma lo amo come membro della grande famiglia umana, come amico di studi, e a titolo del tutto particolare, come fratello di fede e come figlio della Chiesa di Cristo». (il testo della lettera)

E fu milto, molto, molto altro...

6 agosto 1978. Muore Papa Paolo VI https://pop.acli.it/images/PaoloVI_sitoACLI.jpg Redazione POP.ACLI