Il quotidiano viene fondato da Eugenio Scalfari, all'epoca già direttore dell'Espresso. Il nome viene scelto in omaggio al giornale portoghese República che nel 1974 aveva dato voce alla "rivoluzione dei garofani"...

"Un giornale indipendente ma non neutrale", come chiariva il titolo dell’editoriale con il quale la Repubblica salutava i lettori. Il titolo di apertura era sull'incarico ad Aldo Moro per la formazione di un nuovo governo. Eugenio Scalfari intervistava De Martino ("Carte in tavola, compagno Berlinguer") e Giorgio Bocca scriveva "Innocenti: come si uccide una fabbrica"...

La nuova testata si colloca nell’area della sinistra riformista. Si presenta con un formato più piccolo di quelli usualmente adottati all’epoca dagli altri giornali nazionali, i cosiddetto tabloid, e usa caratteri diversi, anche nell'impostazione dei titoli. Anche l'uso delle vignette, all'inizio in terza pagina poi in prima, è una innovazione.
Dopo soli due anni, arriva a toccare una vendita media intorno alle 140.000 copie, diventando il primo competitor del Corriere della Sera.
Eugenio Scalfari ne è stato il direttore per oltre 20 anni, fino al maggio del 1996, quando gli è subentrato Ezio Mauro, sostituito nel 2016 da Mario Calabresi, al quale sono subentrati nel 2019 Carlo Verdelli e nel 2020 Maurizio Molinari.

Per saperne di più (sito del "La Repubblica)

14 gennaio 1976. Esce in edicola il primo numero del quotidiano "La Repubblica" https://pop.acli.it/images/LaRepubblica_1976_prima.jpg Redazione POP.ACLI