85 anni fa, il 19 gennaio 1939, viene approvata la Legge 19 gennaio 1939, n. 129, Istituzione della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, che all'art. 1 dichiara soppressa la Camera dei deputati...

La Camera dei Fasci e delle Corporazioni è formata dai componenti del Consiglio nazionale del Partito Nazionale Fascista e dai componenti del Consiglio nazionale delle Corporazioni (art. 3); Il DUCE del Fascismo, Capo del Governo, fa parte, di diritto, della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Ne fanno parte anche i componenti del Gran Consiglio del Fascismo (art. 4). Così si legge nei due articoli della legge approvata.

I componenti del nuovo organo legislativo non erano eletti tramite elezioni, nè era previsto un loro rinnovo periodico.
La Camera dei fasci e delle corporazioni condivideva il potere legislativo con il governo e il Senato del Regno (non toccato dalla riforma del 1939, ma fascistizzato con la nomina di ben 211 nuovi senatori).
«Con l’istituzione della Camera dei fasci e delle corporazioni che conclude il percorso contro la democrazia iniziato subito dal fascismo», scrive Carla Carlassarre, facendo riferimento all'approvazione della "Legge Acerbo", avvenuta nel 1923, che introdusse un premio di maggioranza al sistema elettivo proporzionale e che, attribuendo i due terzi dei seggi alla lista che avesse ottenuto almeno il 25%, dava il totale controllo dalla Camera ai fascisti (fu proprio la contestazione d3egli esiti elettorali nelle elezioni del 6 aprile 1924 a costare la vita a Giacomo Matteotti).

Nella foto: Vittorio Emanuele III inaugura la Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Da sinistra: il principe ereditario Umberto, Vittorio Emanuele III, Amedeo duca d'Aosta, Vittorio Emanuele conte di Torino

19 gennaio 1939. Il fascismo scioglie la Camera sostituendola con la Camera dei fasci e delle corporazioni https://pop.acli.it/images/Camera_Fasci_1939.jpg Redazione POP.ACLI