Il nuovo Partito viene fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno, nel corso del 17° congresso del PSI, con il nome di Partito Comunista d'Italia (PCd'I) come sezione italiana dell'Internazionale Comunista...

Guidati dalla sezione torinese di Ordine Nuovo con Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti e Umberto Terracini, i comunisti si rifanno al programma di Lenin e alla Rivoluzione d'Ottobre.
Il Partito Comunista d’Italia (Sezione dell’Internazionale comunista) è costituito sulla base dei seguenti principii:
1. Nell’attuale regime sociale capitalistico si sviluppa un sempre crescente contrasto fra le forze produttive ed i rapporti di produzione, dando origine all’antitesi ed alla lotta di classe tra il proletariato e la borghesia dominante.
2. Gli attuali rapporti di produzione sono protetti dal potere dello Stato borghese, che, fondato sul sistema rappresentativo della democrazia, costituisce l’organo per la difesa degli interessi della classe capitalistica.
3. Il proletariato non può infrangere né modificare il sistema dei rapporti capitalistici di produzione, da cui deriva il suo sfruttamento, senza l’abbattimento violento del potere borghese.
4. L’organo indispensabile della lotta rivoluzionaria è il partito politico di classe. Il Partito comunista, riunendo in sé la parte più avanzata e cosciente del proletariato, unifica gli sforzi delle masse lavoratrici, volgendoli dalle lotte per gli interessi di gruppi e per risultati contingenti alla lotta per la emancipazione rivoluzionaria del proletariato; esso ha il compito di diffondere nelle masse la coscienza rivoluzionaria, di organizzare i mezzi materiali d’azione e di dirigere nello svolgimento della lotta il proletariato.
5. La guerra mondiale, causata dalle intime insanabili contraddizioni del sistema capitalistico, le quali produssero l’imperialismo moderno, ha aperto la crisi di disgregazione del capitalismo in cui la lotta di classe non può che risolversi in conflitto armato tra le masse lavoratrici ed il potere degli Stati borghesi.
6. Dopo l’abbattimento del potere borghese, il proletariato non può organizzarsi in classe dominante che con la distruzione dell’apparato statale borghese e con la instaurazione dello Stato basato sulla sola classe produttiva ed escludendo da ogni diritto politico la classe borghese.
7. La forma di rappresentanza politica nello Stato proletario è il sistema dei Consigli dei lavoratori (operai e contadini), già in atto nella rivoluzione russa, inizio della rivoluzione proletaria mondiale e prima stabile realizzazione della dittatura proletaria.
8. La necessaria difesa dello Stato proletario, contro tutti i tentativi contro–rivoluzionari, può essere assicurata solo col togliere alla borghesia ed ai partiti avversi alla dittatura proletaria ogni mezzo di agitazione e di propaganda politica, e con l’organizzazione armata del proletariato per respingere gli attacchi interni ed esterni.
9. Solo lo Stato proletario potrà sistematicamente attuare tutte quelle successive misure d’intervento nei rapporti dell’economia sociale con le quali si effettuerà la sostituzione del sistema capitalistico con la gestione collettiva della produzione e della distribuzione.
10. Per effetto di questa trasformazione economica e delle conseguenti trasformazioni di tutte le attività della vita sociale eliminandosi la divisione della società in classi, andrà anche eliminandosi la necessità dello Stato politico, il cui ingranaggio si ridurrà progressivamente a quello della razionale amministrazione delle attività umane.

Il delitto Matteotti nel 1924, le leggi fascistissime del 1925 e la messa fuori legge dei partiti politici, cambiarono il volto al paese. Il PCd'I, dopo l'arresto di Bordiga e Gramsci nel 1926, entrò in clandestinità e svolse la sua attività politica tra la Francia e l'Unione Sovietica.
Il Partito manterrà la denominazione di "Partito Comunista d'Italia - Sezione Italiana dell'Internazionale Comunista" fino al 15 maggio 1943, data di scioglimento del Comintern.
Con la caduta del fascismo (25 luglio 1943) l'iniziativa del partito aumentò sensibilmente sia per i maggiori margini di manovra sia per l'uscita dal carcere e il ritorno dall'esilio di numerosi dirigenti. Insieme agli altri maggiori partiti antifascisti, nell'estate 1943 il PCI costituì il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)...

21 gennaio 1921. Nasce il Partito Comunista Italiano https://pop.acli.it/images/PCI_RAI_Storia.jpg Redazione POP.ACLI