Nel 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la risoluzione 67/146, proclamando il 6 febbraio Giornata Internazionale della tolleranza zero contro le Mutilazioni Genitali Femminili...

Secondo la definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), le mutilazioni genitali femminili (MGF) comprendono tutte le pratiche che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali esterni della donna o altre pratiche lesive degli organi genitali femminili non dovute a motivi medici. Si tratta di una forma di violenza contro le donne e le ragazze che comporta gravi conseguenze fisiche e psicologiche permanenti.
Secondo le stime dell'OMS, più di 200 milioni di ragazze e donne vive oggi hanno subito mutilazioni genitali femminili in 30 paesi in Africa, Medio Oriente e Asia.
Sebbene sia concentrato soprattutto in 30 paesi in Africa e Medio Oriente, le mutilazioni genitali femminili continuano a essere presenti fra le popolazioni immigrate che vivono in Europa occidentale, America del Nord, Australia e Nuova Zelanda. Le stime ci dicono che in ben 17 paesi europei 190.000 ragazze sono a rischio di mutilazioni genitali e che, nel nostro continente, 600.000 donne sono costrette a viverne le conseguenze.

Per saperne di più (Integrazionemigranti.gov.it)

6 febbraio. Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili https://pop.acli.it/images/ONU_6feb_mutilazioni.jpg Redazione POP.ACLI