Un piccolissimo sussidio per comprendere meglio riferimenti e fatti citati negli interventi all’incontro su Geo Brenna…

Gli anni in cui si sviluppa la parabola storica che fa da sfondo alla vicenda politica, associativa e umana di Geo Brenna, si estendono di oltre un decennio, andando a comprendere gli anni ’60 e l’inizio degli anni’70. Si tratta di un periodo di grandi cambiamenti, gravido di fermenti sociali che vanno a ridisegnare ogni ambito. La Chiesa, in primo luogo, è investita da un rinnovamento “epocale”, che si realizza a partire dal Concilio Vaticano II. In Italia, gli anni ’60 si aprono con il cosiddetto boom economico e l’apertura della stagione delle “grandi riforme”, per concludersi con le altrettanto grandi mobilitazioni di studenti e operai nel 1968 e 1969, che annunceranno un lungo, travagliato e contradditorio periodo di fecondissimo rinnovamento sociale, insieme all’affacciarsi dello stragismo, del terrorismo e della crisi energetica. Si tratta di eventi che interesseranno buona parte del mondo, dove nel frattempo guerre e aggressioni porranno fine alle speranze di rinnovamento democratico. Le ACLI vivono fino in fondo questa congerie, impegnandosi su fronti inediti e critici, cercando di reinterpretare il proprio ruolo alla luce del Concilio e delle trasformazioni sociali…
Nel Paese R
1959 – 1963
. L’Italia vive il “miracolo economico”.
16 luglio 1960. Viene siglato a Milano l’Accordo interconfederale per la parità di retribuzione tra lavoratori e lavoratrici (nonostante la Legge 22 maggio 1956, n. 741, avesse già ratifica la Convenzione OIL n. 100/1951, concernente l'uguaglianza di remunerazione tra la mano d'opera maschile e la mano d'opera femminile per un lavoro di valore uguale).
2 gennaio 1962. Il Presidente della Repubblica emana il decreto n. 1009, Norme sulla parità di retribuzione tra lavoratori e lavoratrici dipendenti dalle imprese industriali.
11 ottobre 1962
. Papa Giovanni XXIII apre il Concilio vaticano II; si concluderà tre anni dopo, l'8 dicembre 1965, con papa Paolo VI.
6 dicembre 1962. Viene approvata la legge n. 1643, Istituzione dell'Ente nazionale per l'energia elettrica e trasferimento ad esso delle imprese esercenti le industrie elettriche, che nazionalizzata l’energia elettrica con la fondazione dell’ENEL.
31 dicembre 1962. Viene approvata la legge n. 1859, Istituzione e ordinamento della scuola media statale, con la quale l'innalzamento dell’obbligo scolastico fino ai 14 anni, istituito ufficialmente da Gentile nel 1923, diventa effettivamente perseguito.
9 gennaio 1963. Viene approvata la legge n. 7, Divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio e modifiche alla legge 26 agosto 1950, n. 860: "Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri".
9 febbraio 1963. Viene approvata la legge n. 66, Ammissione della donna ai pubblici uffici ed alle professioni.
14 febbraio 1963
. Viene approvata la legge n. 60, Liquidazione del patrimonio edilizio della Gestione I.N.A.-Casa e istituzione di un programma decennale di costruzione di alloggi per lavoratori.
5 dicembre 1963
. 23 luglio 1964. Governo Moro I, il primo di centro-sinistra dalla costituzione della Repubblica.
5 settembre 1964
. Viene approvata la legge n. 756, Norme in materia di contratti agrari, che all'art. 7 stabilisce "il lavoro della donna è considerato equivalente a quello dell'uomo", abolendo con ciò il cosiddetto “coefficiente Serpieri”, introdotto nel periodo fascista e in base al quale il lavoro svolto da una donna in agricoltura veniva considerato pari al 60% di quello svolto da un uomo.
4 maggio 1965. Il Ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Gui, presenta in Parlamento il disegno di legge 2314, Modifiche all'ordinamento universitario, che scatenerà la rivolta negli Atenei e non sarà mai approvato.
Febbraio 1967. Cominciano le occupazioni nelle Università italiane.
Maggio 1967. Viene pubblicato “Lettere a una professoressa”
, scritto don Lorenzo Milani e dagli alunni della scuola di Barbiana. Don Milani morirà poco dopo, il 26 giugno del 1967.
17 ottobre 1967. Viene approvata la legge n. 977, Tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti.
Il 5 gennaio 1968
Alexander Dubček viene eletto alla guida del Partito comunista cecoslovacco: si fa decorrere da questo giorno la breve stagione della “Primavera di Praga”, che andrà drammaticamente a concludersi il 20 agosto di quello stesso anno, con l’invasione sovietica.
Il 1° marzo 1968, gli studenti romani tentano di riprendere l’occupazione dell’Università, sgomberata il giorno prima dalla polizia: è la battaglia di Valle Giulia
16 marzo 1968. I soldati americani attaccano il villaggio di My Lai, a nord di Saigon, uccidendo 347 civili inermi e disarmati, principalmente vecchi, donne, bambini e neonati, abbandonandosi anche alla tortura e allo stupro degli abitanti.
18 marzo 1968. Viene approvata la legge n. 444, Ordinamento della scuola materna statale.
28 marzo 1968. Viene approvata la legge n. 422, Norme in materia di edilizia abitativa sovvenzionata.
2
aprile 1968. Viene approvata la legge n. 482, Disciplina generale delle assunzioni obbligatorie presso le pubbliche amministrazioni e le aziende private.
4 aprile 1968.
Viene ucciso a Memphis il leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani Martin Luther King.
Maggio 1968. Il “maggio francese” accende le Università e le piazze al grido di “Ce n'est qu'un debut, continuons le combat”.
5 giugno 1968. Viene assassinato a Los Angeles Bob Kennedy.
13 agosto 1968. Fallisce l’attentato contro il dittatore greco Papadopoulos: Alexandros Panagulis viene arrestato e condannato a morte (la sentenza non verrà eseguita per le pressioni internazionali).
31 ottobre 1968. Don Mazzi e la “rivolta dell’Isolotto”.
4 dicembre 1968
. Esce il primo numero del quotidiano Avvenire, fortemente voluto da Paolo VI.
18 marzo 1969. Confindustria e sindacati Cgil, Cisl e Uil sottoscrivono l'accordo per l'abolizione delle gabbie salariali, vale a dire della diversificazione dei minimi retributivi a seconda delle aree geografiche, entro il 1° luglio 1972.
9 aprile 1969. Alla notizia della chiusura di due grandi aziende della città di Battipaglia, viene indetta una manifestazione di protesta. La polizia spara provocando due morti. Al termine della giornata si conteranno 200 feriti tra i manifestanti e 100 tra le forze dell’ordine.
14 novembre 1968 e 5 febbraio 1969. Cgil, Cisl e Uil tornano a scioperare per la prima volta insieme dai tempi delle scissioni. Obiettivo: modificare la riforma delle pensioni in discussione al Parlamento e che sarà varata pochi mesi dopo, recando il nome del primo firmatario, Giacomo Brodolini.
30 aprile 1969. Viene approvata la legge n. 153, Revisione degli ordinamenti pensionistici e norme in materia di sicurezza sociale, presentata dal Ministro del Lavoro Giacomo Brodolini nel primo governo Rumor.
20 luglio 1969. Gli astronauti statunitensi della missione Apollo 11 muovono i primi passi sul suolo lunare.
1969. L'autunno caldo. Il boom economico dei primi anni '60 fu determinato da un rapidissimo sviluppo industriale che cambiò volto al Paese, la cui economia era prima prevalentemente agricola, e a un grande movimento di persone, sia per migrazioni interne che verso altri paesi. Il "miracolo" economico, come venne chiamato, non riuscì però a garantire processi di distribuzione della ricchezza, aggravando anzi le condizioni di una classe lavoratrice sradicata, sfruttata e alienata da sistemi produttivi basati su cicli di lavoro stremanti e meccanici. Fu proprio nei settori maggiormente in crescita - il metallurgico, il siderurgico e il metalmeccanico - che cominciarono le rivendicazioni e gli scioperi già a partire dalla seconda metà degli anni '60. Ma fu nel 1969 che le proteste deflagrarono, sfuggendo anche al controllo tanto dei sindacati (ciò che li porterà, alla fine dell'anno, a dare vita ad una nuova formula di unità sindacale e a proclamare i primi scioperi nazionali unitari) che degli imprenditori. Oltre 6 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto. Le loro lotte si intrecciano con quelle degli studenti, per il diritto allo studio e alla casa, contro le zone salariali e per la riduzione dell'orario di lavoro.
11 dicembre 1969. Viene approvata la legge n. 910, Provvedimenti urgenti per l'Università, che – nelle more di un intervento di riforma - “liberalizzò” l'accesso alle facoltà universitarie: fu possibile l'iscrizione a qualsiasi corso universitario con qualsiasi diploma ottenuto dopo un corso di studi di cinque anni.
12 dicembre 1969. La strage di Piazza Fontana e la strategia della tensione. Il pomeriggio del 12 dicembre un ordigno di elevata potenza esplode nel salone centrale della Banca nazionale dell'Agricoltura di Milano. La bomba uccide diciassette persone e ne ferisce altre novanta. Un altro ordigno verrà rinvenuto inesploso nella sede della Banca commerciale di piazza della Scala, sempre a Milano. A Roma, nello stesso pomeriggio, si verificano altre tre esplosioni: una, all'interno della Banca nazionale del Lavoro di via San Basilio e le altre due sull'Altare della Patria di piazza Venezia. Piazza Fontana rappresenta il primo drammatico evento di un progetto eversivo volto, come confermarono le sentenze, ad utilizzare il disordine e la paura per sbocchi di tipo autoritario.
16 maggio 1970. Viene approvata la legge n. 281, Provvedimenti finanziari per l'attuazione delle Regioni a statuto ordinario, con la quale prende effettivamente il via il decentramento amministrativo e il funzionamento delle Regioni a statuto ordinario.
20 maggio 1970. Viene approvata la legge n. 300, Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento, il cosiddetto “Statuto dei lavoratori”.
7-8 giugno 1970. Si svolgono le prime elezioni nelle quindici Regioni a Statuto cosiddetto "ordinario", completando con ciò - a 22 anni di distanza dalla originaria previsione costituzionale - il disegno di articolazione territoriale della Repubblica tracciato dai costituenti.
1° dicembre 1970. Viene approvata la legge n. 898, Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio.
Febbraio 1971. Le tre Segreterie Confederali decidono di presentare un documento programmatico entro due mesi, nonché di indire entro l’autunno i congressi straordinari dei tre sindacati per decidere sull’unità sindacale.
6 dicembre 1971. Viene approvata la legge n. 1044, Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato.
30 dicembre 1971. Viene approvata la legge n. 1204, Tutela delle lavoratrici madri.
15 dicembre 1972. Viene approvata la legge n. 772, Norme per il riconoscimento della obiezione di coscienza.
18 dicembre 1973. Viene approvata la legge n. 877, Nuove norme per la tutela del lavoro a domicilio.
Nella Chiesa
25 gennaio 1959
. Giovanni XXIII, appena tre mesi dopo l'elezione al soglio pontificio, annuncia il progetto di indire un Concilio per la Chiesa universale.
15 maggio 1961. Giovanni XXIII pubblica l’enciclica Mater et magistra.
11 ottobre 1962: papa Giovanni XXIII apre il Concilio vaticano II; si concluderà tre anni dopo, l'8 dicembre 1965, con papa Paolo VI (documenti).
11 aprile 1963. Giovanni XXIII pubblica l’enciclica Pacem in terris.
26 marzo 1967. Paolo VI pubblica l’enciclica Populorum progressio.
Il 1° gennaio 1968 si celebra per la prima volta la Giornata mondiale della pace, voluta da Paolo VI. Ma il primo gennaio del 1968 fu anche il giorno in cui il cardinale Giacomo Lercaro pronunciò, dal pulpito della cattedrale di San Pietro a Bologna, la denuncia dei bombardamenti americani in Vietnam: “La Chiesa non può essere neutrale di fronte al male, da qualunque parte esso venga: la via non è la neutralità, la ma profezia”. Nel pieno della guerra fredda e delle proteste che in tutto il mondo condannavano quella guerra, l’omelia di Lercaro portò al suo pronto allontanamento, insieme a quello del suo pro-vicario, Giuseppe Dossetti.
25 luglio 1968. Paolo VI pubblica l’enciclica Humanae vitae.

25 dicembre 1968 – Taranto, Italsider
«Figli! Fratelli! Amici! Uomini sconosciuti e già da Noi amati...
[in Cristo] Tutte le distanze sono superate, le differenze cadono, le diffidenze e le riserve si sciolgono; siamo insieme, come se non fossimo forestieri gli uni e gli altri...
Siamo qua venuti per voi, Lavoratori! Per voi Lavoratori di questo nuovo e colossale centro siderurgico; ed anche per gli altri delle officine e dei cantieri di questa Città e di questa Regione; e diciamo pure per tutti i Lavoratori dell’immenso e formidabile settore dell’Industria moderna (e non dimentichiamo neppure i Lavoratori dei campi, i Pescatori, gli Addetti ai cantieri navali, i Marinai, e quelli d’ogni altro campo dell’attività umana: voi ora tutti li rappresentate al Nostro sguardo).
Per voi, Lavoratori!
[...] Vi parliamo col cuore. Vi diremo una cosa semplicissima, ma piena di significato. Ed è questa: Noi facciamo fatica a parlarvi. Noi avvertiamo la difficoltà a farci capire da voi. O Noi forse non vi comprendiamo abbastanza?
[...] Vi dicevamo, salutandovi, che siamo fratelli ed amici: ma è poi vero in realtà? Perché noi tutti avvertiamo questo fatto evidente: il lavoro e la religione, nel nostro mondo moderno, sono due cose separate, staccate, tante volte anche opposte...
Siamo venuti qua fra voi per dirvi che questa separazione fra il vostro mondo del lavoro e quello religioso, quello cristiano, non esiste o, meglio, non deve esistere...
Ciascuno porta in fondo al suo animo una sofferenza: siete miseri? siete veramente liberi? siete affamati di giustizia e di dignità? siete desiderosi di salute? bisognosi di amore? Avete nel cuore sentimenti di rancore e di odio? avete ansia di vendetta e di ribellione? Dov’è per voi la pace, la fratellanza, la solidarietà, l’amicizia, la lealtà, la bontà? dentro e fuori di voi?
Noi vi diremo una cosa, che dovrete ricordare: noi vi comprendiamo. Dicendo noi, diciamo la Chiesa. Sì, la Chiesa, come una madre, vi comprende. Non dite e non pensate mai che la Chiesa sia cieca ai vostri bisogni, sorda alle vostre voci. Ancora prima che voi abbiate coscienza di voi stessi, delle vostre condizioni reali, totali e profonde, la Chiesa vi conosce, vi studia, vi interpreta, vi difende. Anche più che voi talvolta non pensiate. Che direste se noi, la Chiesa, ci limitassimo a conoscere le passioni che hanno agitato in tanti modi le classi lavoratrici? Che cosa moveva queste passioni? Il desiderio, il bisogno di giustizia. La Chiesa non condivide le passioni classiste, quando queste esplodono in sentimenti di odio e in gesti di violenza; ma la Chiesa riconosce, sì, il bisogno di giustizia del popolo onesto, e lo difende, come può, e lo promuove. E badate bene: non di solo pane vive l’uomo, dice la Chiesa ripetendo le parole di Cristo; non di sola giustizia economica, di salario, di qualche benessere materiale, ha bisogno il Lavoratore, ma di giustizia civile e sociale...».
(Santa Messa di mezzanotte nel centro siderurgico di Taranto, Omelia di Paolo VI, 24-25 dicembre 1968)
Nelle ACLI
La deplorazione pontificia nei confronti delle ACLI viene ricondotta a due posizionamenti: la fine del collateralismo nei confronti della DC, espressa nel Congresso di Torino del 1969, e l’“ipotesi socialista”, espressa nel convegno di Vallombrosa del 1970.
In realtà, già nel 1966 Livio Labor aveva enunciato una sorta di “sostegno con riserve alla DC”, che trovò più compiuta formulazione al Convegno di Studi della DC (Lucca, aprile 1967): «Dopo il Concilio anche coloro che non ne fossero stati persuasi hanno dovuto convenire su un punto fermo: che non si può far derivare dall'insegnamento della Chiesa un obbligo assoluto di unità dei cattolici sul terreno politico od anche, più semplicemente, una preferenza per questa o per quella formula di organizzazione politico-partitica di cattolici».
Secondo Maurilio Lovatti (Giovanni XXIII, Paolo VI e le Acli, Brescia, Morcelliana, 2019), «Il rapporto di collaborazione con la gerarchia ecclesiastica conobbe le prime incrinature sotto il pontificato di Giovanni XXIII a causa della politicizzazione delle Acli: la proposta fatta dal presidente nazionale Penazzato ai parlamentari aclisti di appoggiare la linea riformista di Fanfani nell’apertura a sinistra fu causa di riprovazione della gerarchia, a motivo dell’incompatibilità del mandato politico con la direzione delle Acli. La preoccupazione della gerarchia era che “l’inevitabile contatto con ambienti ispirati a dottrine classiste e a ideologie eterodosse”, come quelle del socialismo marxista e del comunismo ateo, producesse un’alterazione del linguaggio e dei propositi delle Acli.
L’enciclica Mater et Magistra di Giovanni XXIII (1961), in cui è presente la concezione tomistica del lavoro come collaborazione al piano divino della creazione e della redenzione, mostra una comprensione dei cambiamenti dell’organizzazione economica della società e della conseguente mutazione dei rapporti sociali: una prospettiva nuova che, pur con il vincolo della conformità alla morale della Chiesa e alla religione, valuta positivamente il processo di crescente socializzazione, visto come strumento di diffusione dei diritti fondamentali. L’enciclica rappresentò un’occasione formativa per gli aclisti, che ne apprezzarono il rifiuto dell’integralismo e la critica del liberismo economico. Apertura che trovò più ampia chiarificazione nella Pacem in terris, del 1963, che comprende pronunciamenti anche sull’autonomia dei laici cristiani in politica e nell’azione sociale.
L’elezione al soglio pontificio di Giovanni Battista Montini fu accolta con grande gioia dagli aclisti, ai quali il Papa attribuì funzione di testimonianza, di formazione della coscienza dei lavoratori e di promozione umana. Un più universale afflato è presente nella Populorum progressio di Paolo VI (1967), un documento al quale le Acli risposero con iniziative di solidarietà verso i Paesi poveri.».

XI Congresso nazionale delle ACLI
Torino, 19 - 22 giugno 1969
Fu il congresso della fine del collateralismo nei confronti della Dc e dell’acquisizione del principio del voto libero degli aclisti, proclamato per la prima volta in Italia da una associazione cattolica.
Per saperne di più

Il 6 marzo 1970 interviene la CEI con una lettera in cui si chiedono chiarimenti in ordine alla “comunione ecclesiale” del movimento e si esprimono “perplessità e turbamento” per l’uso di linguaggi “inconciliabili con la visione cristiana”. È l’inizio di un dialogo tra la CEI e le ACLI.

XVIII Incontro nazionale di studi delle ACLI
“Movimento operaio, capitalismo, democrazia”
Vallombrosa, 27 - 30 agosto 1970
Nel corso dell’incontro di studi il presidente nazionale delle Acli Gabaglio lancia quella che sarà ricordata come la ipotesi socialista delle Acli, che ottenne una grande eco sulla stampa italiana.
La relazione di Emilio Gabaglio
Per saperne di più

Deplorazione di Paolo VI
Discorso di Paolo VI in occasione dell'VIII Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana - 19 giugno 1971
«Noi abbiamo visto con rammarico il recente dramma delle ACLI; e cioè abbiamo deplorato, pur lasciando piena libertà, che la Direzione delle ACLI abbia voluto mutare l’impegno statutario del movimento e qualificarlo politicamente, scegliendo per di più una linea socialista, con le sue discutibili e pericolose implicazioni dottrinali e sociali. Il movimento, che ha goduto in Italia per non brevi anni di particolare interessamento da parte della Chiesa, è purtroppo così uscito, di sua iniziativa, dall’ambito delle associazioni, per le quali la Gerarchia accorda il suo «consenso». Noi condividiamo il vostro voto che, anche nella presente situazione, le ACLI vogliano ricordare l’origine e lo scopo per cui sono state istituite, e non vogliano scostarsi dalla conformità ai principi professati dal magistero della Chiesa nel campo degli orientamenti sociali. E volentieri avvaloriamo col nostro il vostro voto, anzi il proposito, che mediante la formazione dei gruppi di Sacerdoti, dedicati alla pastorale del mondo del lavoro, sia offerta, estesa e intensificata l’assistenza religiosa, morale e formativa a tutti i Lavoratori, che la accolgano con animo retto e sincero, per i quali, anche in questa contingenza, Noi, con tutta la Gerarchia certamente e con tutta la comunità ecclesiale, vogliamo nuovamente assicurare la nostra affezione, la nostra stima, il nostro interessamento, in nome di Cristo...».

Gli anni del cambiamento. Nel Paese, nella Chiesa e nelle ACLI https://pop.acli.it/images/AS_Vallombrosa_1970_R.jpg Redazione POP.ACLI