La legge n. 40, Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, è considerato il primo intervento normativo organico
e programmatico nei confronti dell'immigrazione...

Prima della legge "Turco – Napolitano" (dai nomi dei Ministro per la solidarietà sociale Livia Turco e dell'allora Ministro dell'interno Giorgio Napolitano), erano stati emanati due provvedimenti (a compendiare le disposizioni, fino ad allora utilizzate, del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza,TULPS, del 1931): la legge 30 dicembre 1986, n. 943, Norme in materia di collocamento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni clandestine (c.d. Legge Foschi) e la legge 28 febbraio 1990, n. 39, recante norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato. Disposizioni in materia di asilo (c.d. Legge Martelli).

Ad accelerare la necessità di un intervento organico e programmatico - solo in parte affrontato dalla Legge Martelli - furono l'accordo di Schengen (sottoscritto nel 1985 da Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo e ratificato dall'Italia nel 1990), sulla la libera circolazione europea delle persone, e la la scomposizione del blocco sovietico, con conseguenti flussi migratori, cambiando progressivamente la composizione della popolazione immigrata in Italia.
Il dibattito pubblico e politico di quegli anni si incentra infatti sul controllo della presenza degli immigrati e su questioni legate alla sicurezza piuttosto che alle condizioni lavorative degli immigrati e più in generale lo status dei diritti e dei doveri degli stranieri.
La legge Martelli - che pure non prevedeva misure per l’effettiva integrazione sociale degli immigrati, rinviandole a successivi provvedimenti che però non conclusero mai il proprio iter - rappresentò comunque un miglioramento della situazione normativa dei lavoratori stranieri, dei loro familiari e dei richiedenti asilo, abrogando molte delle misure del TULPS del 1931 e prevedendo strumenti di gestione (visti, permessi, programmazione dei flussi).
Quando fu emanata la legge "Turco – Napolitano" era ormai evidente che l’immigrazione costituiva ormai un fenomeno ordinario e inarrestabile, da affrontare in modo organico e complessivo. Così, la legge seguì una doppia direttrice: affrontando da una parte l’immigrazione regolare, favorendola e collegandola alla progressiva integrazione sociale dei lavoratori, e dall'altra l’immigrazione clandestina, con interventi di prevenzione e repressione (anche finalizzati al contrasto delle organizzazioni criminali che gestivano l’immigrazione clandestina).
La complessità delle previsioni contenute nella legge 40/1998 ebbe bisogno di numerose disposizioni attuative, successivamente consolidate nel decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, Testo unico sull’immigrazione e sulla condizione dello straniero...

Per saperne di più (sito della Camera)

Foto: Portale storico della Presidenza della Repubblica

6 marzo 1998. Viene approvata la legge "Turco – Napolitano" https://pop.acli.it/images/Turco_Napolitano_foto1.jpg Redazione POP.ACLI