Due storie diverse, due testimonianze coraggiose di vite spese per liberare il mondo dalla violenza e dalla sopraffazione…

Il 19 marzo del 1994, trent'anni fa, a Casal di Principe, la mafia uccide don Giuseppe Diana. Erano le 7.20 di mattina, si stava preparando a celebrare la Messa. Quel giorno era il suo onomastico. Aveva 36 anni…
Quattordici anni dopo, a meno di venti chilometri da Casal di Principe, la più grande cantante africana - simbolo della lotta all'apartheid - sale sul palco di fronte a migliaia di immigrati della “piccola Africa” casertana. Siamo a Castel Volturno e lei è Miriam Makeba. Sarà il suo ultimo concerto. Aveva 76 anni…

Perché ricordarli insieme?

Don Peppe - come tutti lo chiamavano – a Casal di Principe c’era nato e ci volle tornare, nonostante per lui si prospettasse un futuro diverso, fatto di studi teologici e filosofici. Così, dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1982, il 19 settembre del 1989 viene nominato parroco della parrocchia di San Nicola a Casal di Principe.
Vicino ai giovani, da insegnante prima e da scout dopo (tra le tante cose, era infatti responsabile diocesano dell’Agesci), Don Diana si rende conto che il clima di intimidazione e di violenza che si respira nel territorio aversano costituisce un’ipoteca pesantissima al futuro dei ragazzi e delle ragazze di quel territorio.
«La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana. I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, che scoraggerebbero l’imprenditore più temerario; traffici illeciti per l’acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso produce a schiere giovani emarginati, e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; scontri tra diverse fazioni che si abbattono come veri flagelli devastatori sulle famiglie delle nostre zone; esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato.».
Così si legge nel documento – noto con il titolo “Per amore del mio popolo” – diffuso a Natale del 1991 in tutte le chiese di Casal di Principe e della zona aversana da don Peppino Diana e dai parroci della forania, dove ancora è scritto: «Assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra… Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti.».
Sarà ucciso due anni dopo da mandanti del clan dei Casalesi.

Miriam Makeba 2011 creativecommons

(Foto di Tom Beetz, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons)

Miriam Makeba - Mama Africa, come venne definita - nasce in Sudafrica e fu presto condannata all’esilio dal Governo di Pretoria, per il suo attivismo politico contro il regime di apartheid, per aver cantato il dolore del suo popolo e degli oppressi di tutto il mondo.
La fama di Miriam Makeba fu enorme, le sue canzoni attraversarono il mondo, il suo impegno – sulla scena musicale e su quella politica – ebbe grandi riconoscimenti.
Rientrerà in Sudafrica solo nel 1990, chiamata da Mandela, suo amico da sempre, appena dopo la sua liberazione dopo 27 anni di carcere.
«Faceva molto freddo la sera del 9 novembre 2008, ma Miriam Makeba... volle salire lo stesso sul palco allestito a Castel Volturno. Malferma di salute, 76 anni, voleva cantare a tutti i costi per le migliaia di immigrati della “piccola Africa” casertana. L’ultimo suo concerto fu per loro. Sfruttati, fino alla morte. Come i sei giovani uccisi il 18 settembre dello stesso anno dal gruppo camorrista stragista guidato da Giuseppe Setola, responsabile quell’anno di 18 omicidi in appena sei mesi.». Così il giornalista Toni Mira ricorda quella sera, quell’ennesima testimonianza di amore e quel concerto, dedicato anche all’impegno dello scrittore Roberto Saviano.
Miriam Makeba si accascia sul palco. Morirà per un arresto cardiaco poche ore dopo.

Per amore del mio popolo. Don Giuseppe Diana e Miriam Makeba https://pop.acli.it/images/FB_2019_Peppe_Diana.jpg Redazione POP.ACLI