Il 12 e 13 maggio 1974 si svolge il primo referendum abrogativo nella storia della Repubblica. Promosso dalla Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani, si propone di abrogare la legge istitutiva del divorzio, entrata in vigore neppure quattro anni prima…

La Legge n. 898 Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, nota come Legge Fortuna-Baslini, dal nome dei primi firmatari, era infatti entrata in vigore il 18 dicembre del 1970, a distanza di 5 anni dall’ingresso in Parlamento della proposta di legge avanzata dal deputato socialista Loris Fortuna.

Il Paese viveva il suo “miracolo economico”, ma l’evoluzione dei costumi non trovava corrispondenza con le norme regolative (bisognerà attendere il 1975 perché si riformasse il diritto di famiglia), mentre la Chiesa – pur rinnovata dal Concilio Vaticano secondo, da poco concluso – arrivò ad invocare la violazione del Concordato nel caso in cui fosse approvata la legge sul divorzio.
La campagna elettorale fu particolarmente aspra. Il Paese era diviso su fronti contrapposti.

L’affluenza alle urne sfiorò l'88%. 19.138.300 elettori (59,26%) votarono contro l'abrogazione della legge. I voti favorevoli furono 13.157.558 (40,74%).
La legge Fortuna-Baslini restò in vigore…

I manifesti elettorali e le reazioni della stampa (sito della Camera)

12 maggio 1974. 50 anni fa, il referendum per l'abrogazione della legge sul divorzio https://pop.acli.it/images/MAGGIO/Referendum_divorsio_scheda_elettorale.jpg Redazione POP.ACLI