Universalmente conosciuta, la pittrice messicana più anticonformista, rivoluzionaria e femminista del secolo scorso è diventata simbolo di libertà, coraggio e giustizia sociale…
Basta girare per una qualsiasi città, italiana e non, per rendersi conto del livello di popolarità raggiunto da Frida Kahlo. Libri su di lei, anche in forma di graphic novel e fumetti, compaiono dalle vetrine delle librerie (solo negli ultimi anni nel nostro Paese sono stati pubblicati decine di titoli); manifesti di mostre ed eventi campeggiano sui muri delle strade; nelle edicole, le copertine dei giornali di moda la ritraggono nei suoi ormai famosi abbigliamenti, ricchi di arte e di stile; centinaia di gadget sono stati realizzati ispirandosi alle sue opere e alla sua immagine: dalle tazze da caffè, ai puzzle, alle borracce termiche, ai braccialetti, ai quaderni, alle custodie per gli occhiali…
Sembra che tutti conoscano Frida Kahlo.
Ma la conoscono davvero? Cosa sappiamo di lei?
Frida nasce il 6 luglio 1907 a Coyoacán, una delle 16 delegazioni che oggi compongono Città del Messico.
Affetta dalla spina bifida (per anni scambiata per poliomielite), all'età di 18 anni rimane vittima di un gravissimo incidente che le procurerà diverse fratture e lesioni, costringendola a ben 32 interventi e a un lunghissimo periodo di immobilità. E proprio a questo tragico evento si fa risalire l’inizio dell’attività di pittrice di Frida Kalho: i suoi genitori le installarono uno specchio sopra il baldacchino, in modo che potesse vedersi e utilizzare la sua immagine come modello. La sua prima opera sarà infatti un autoritratto (saranno proprio gli autoritratti a costituire la parte più consistente e nota di tutta la sua produzione).
L’attività artistica e la passione politica furono i due elementi che la avvicinarono a Diego Rivera, pittore già internazionalmente famoso, con il quale si sposò nel 1929 (e poi di nuovo nel 1940).
L’amore per l’arte e le tradizioni popolari e l’adesione al nazionalismo rivoluzionario in Messico la portarono a creare uno stile assolutamente originale, anche nell’abbigliamento. Il dolore fisico e i problemi di salute segnarono a loro volta la sua produzione artistica, all’interno della quale il corpo viene dipinto in modo crudo e realistico, mostrando ferite e cicatrici, indifferente ad ogni canone estetico imposto al femminile.
Nonostante l’esperienza del dolore l’accompagni per tutta la vita (non consentendole la desiderata maternità), la vita di Frida Kalho è una vita piena e intesa. Le si attribuiscono molti amori: dal rivoluzionario russo Lev Trockij al poeta André Breton, dalla famosa fotografa Tina Modotti alla russa Aleksandra Kollontaj, che visse in Messico dal 1925 al 1926 come ambasciatrice di Mosca, alla cantante messicana Chavela Vargas.
E piena di colore è la sua opera artistica. “Viva la vida” è il titolo della sua ultima opera, realizzata pochi giorni prima di morire.