Comincia sessant’anni fa la pubblicazione della striscia del fumettista argentino Quino che ha come protagonista la bambina terribile definita nel 1969 da Umberto Eco una “eroina del nostro tempo”…

Si dice nel web che nel 1963 il fumettista argentino Joaquin Salvador Lavado Tejon realizzò un personaggio per la campagna pubblicitaria di una fabbrica di elettrodomestici, che però rifiutò il progetto.
Così, l’anno dopo, e precisamente il 29 settembre 1964, lei – il personaggio – apparve per la prima volta sulle pagine del settimanale argentino “Primera Plana” e subito, insieme al suo autore, conquistò il pubblico.
Lei si chiamava Mafalda e lui divenne per tutti Quino. Lei ha sei anni, lui 32.

Mafalda è pacifista, anticonformista, ambientalista e femminista, è una bambina che non risparmia critiche e che – in modo diretto e disarmante – guarda al mondo “malato” degli adulti, denunciandone le contraddizioni profonde.
Il successo della “bambina terribile” che detestava la minestra al pari dell’ingiustizia attraversò ben presto l’oceano. In Italia, fu pubblicata per la prima volta nel 1968, e l’anno dopo comparve la prima raccolta: “Mafalda la contestataria”.
A dare conto della notorietà e dell’apprezzamento della ormai famosa striscia, divenuta già un fenomeno sociale e icona della “gioventù ribelle di quegli anni”, è l’autore della prefazione: Umberto Eco, che di lei scrisse «Mafalda è un’eroina arrabbiata che rifiuta il mondo così com’è […] vive in una continua dialettica col mondo adulto, che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge, rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori».
Il “mondo malato” di Mafalda è popolato in primo luogo dalla sua famiglia: il papà impiegato, la mamma casalinga e Nandino, il fratello più piccolo. Ci sono poi le amicizie: il sognatore Felipe, la conformista e un po’ pettegola Susanita e Manolito, rozzo, testone e a suo modo generoso, che lavora nella drogheria del padre. A loro, più tardi, si aggiungeranno Miguelito, tutto ingenuità e candore, e la piccola Libertad (così disegnata “perché la libertà in Argentina è sempre stata poca”), la più vicina per sensibilità all’amica Mafalda.

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I “primi” amici di Mafalda (sito Unicef, campagna per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, copyright UNICEF/Quino)

La pubblicazione della striscia, sul settimanale Siete Días Illustrados, cessò il 25 giugno del 1973. Come è scritto nel sito ufficiale di Quino «Il 25 luglio 1973 Quino presentò le ultime quattro strisce e fece congedare formalmente Mafalda e le sue amiche dai lettori di Siete Días. Da quel momento in poi non realizzerà più strisce o racconti su Mafalda: solo ogni tanto, negli anni a venire, la disegnerà come protagonista di qualche messaggio sociale, umanistico o educativo, rispondendo a precise richieste» (Tra queste, segnaliamo UNICEF. 10 derechos fundamentales de la infancia, por Quino - Conmemorando 35 años de la Convención sobre los Derechos de los niños, niñas y adolescentes).

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Molte volte chiesero a Quino la ragione di questa drastica decisione. E su questo, nel web, non c’è convergenza e forse è ovvio che sia così. Qualcuno, lo stesso autore, dice che dieci anni di strisce, a ritmo quotidiano, avevano fatto esaurire la vena; qualcun altro dice che la situazione in America Latina in quegli anni (ricordiamo che nel 1973 ci fu il colpo di stato in Cile e tre anni dopo iniziò la dittatura in Argentina) aveva reso difficile ogni forma di critica.
Ma il mito di Mafalda non si arresta e le raccolte delle sue strisce continuano ad essere pubblicate, fino ai giorni nostri, in Italia e in moltissimi altri Paesi.

Il 30 settembre 2021, Poste Italiane annuncia l’emissione di un francobollo per Mafalda (La bambina “terribile” che ha conquistato il mondo). Non sarà l’unico Paese a farlo: negli anni più recenti la Spagna, l'Argentina e l’Uruguay hanno fatto altrettanto, le prime due nel 2017 e l'Uruguay nel 2014, in occasione dei 50 anni dalla prima apparizione.

Quino muore il 30 settembre 2020. La notizia fa il giro del mondo e viene pubblicata dalle maggiori agenzie e quotidiani nazionali e internazionali.

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29 settembre 1964. Nasce Mafalda, la bambina che detesta la minestra e l’ingiustizia https://pop.acli.it/images/SETTEMBRE2024/shutterstock_2511567885.jpg Redazione POP.ACLI