La Chiesa celebra la Giornata nell’ultima domenica di settembre. Nel 2024, sarà il 29 settembre, con il titolo scelto dal Santo Padre “Dio cammina con il Suo popolo”...

Indetta nel 1914, ovvero ben 110 anni fa, da papa Benedetto XV, grande oppositore della guerra, la Giornata fu celebrata per la prima volta nel 1915, pochi mesi prima che l'Italia entrasse nel conflitto mondiale.
La guerra è individuata come causa prima delle tragiche migrazioni forzate e delle sofferenze umane e Benedetto XV userà parole durissime contro la guerra e si spese per tutto il suo pontificato ad invocare e ricercare la pace.
Oggi, il messaggio di papa Francesco sottolinea il fatto che tutti noi, popolo di Dio, siamo migranti su questa terra e ognuno di noi è straniero e chiede, ha bisogno, di essere accolto.
Riportiamo di seguito alcuni stralci del messaggio del papa.

«[...] La dimensione sinodale permette alla Chiesa di riscoprire la propria natura itinerante, di popolo di Dio in cammino nella storia, peregrinante, diremmo “migrante” verso il Regno dei cieli (cfr Lumen gentium, 49). Viene spontaneo il riferimento alla narrazione biblica dell’Esodo, che presenta il popolo d’Israele in cammino verso la terra promessa: un lungo viaggio dalla schiavitù alla libertà che prefigura quello della Chiesa verso l’incontro finale con il Signore.
Allo stesso modo, è possibile vedere nei migranti del nostro tempo, come in quelli di ogni epoca, un’immagine viva del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna. I loro viaggi di speranza ci ricordano che «la nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo» (Fil 3,20).
Le due immagini – quella dell’esodo biblico e quella dei migranti – presentano diverse analogie. Come il popolo d’Israele al tempo di Mosè, i migranti spesso fuggono da situazioni di oppressione e sopruso, di insicurezza e discriminazione, di mancanza di prospettive di sviluppo. Come gli ebrei nel deserto, i migranti trovano molti ostacoli nel loro cammino: sono provati dalla sete e dalla fame; sono sfiniti dalle fatiche e dalle malattie; sono tentati dalla disperazione.
Ma la realtà fondamentale dell’esodo, di ogni esodo, è che Dio precede e accompagna il cammino del suo popolo e di tutti i suoi figli di ogni tempo e luogo…
Molti migranti fanno esperienza del Dio compagno di viaggio, guida e ancora di salvezza. A Lui si affidano prima di partire e a Lui ricorrono nelle situazioni di bisogno. In Lui cercano consolazione nei momenti di sconforto. Grazie a Lui, ci sono buoni samaritani lungo la via. A Lui, nella preghiera, confidano le loro speranze. Quante bibbie, vangeli, libri di preghiere e rosari accompagnano i migranti nei loro viaggi attraverso i deserti, i fiumi e i mari e i confini di ogni continente!
Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione...».

Il messaggio del Santo Padre Francesco

29 settembre. La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato https://pop.acli.it/images/SETTEMBRE2024/manifestoGMMR2024_R750.jpg Redazione POP.ACLI