Una memoria lunga 80 anni. Le ACLI celebrano la Giornata degli Archivi...

Le Acli hanno festeggiato i primi 75 anni di vita e si apprestano a raggiungere la soglia dell’ottantesimo compleanno con un forte orgoglio di appartenenza rilanciando la propria presenza e il proprio ruolo nella società, in virtù della loro grande storia politica e sociale, che lungi dall’essere un retaggio ormai relegato nel passato, rappresenta un immenso patrimonio dal quale si può attingere per contribuire al progresso della società civile.

Le Acli si fanno carico da sempre di una responsabilità: contribuire a promuovere una maturazione civile e morale della società e per questo rappresentano una bella storia italiana, secondo la definizione del professor Carlo Felice Casula.

Il Presidente Nazionale Emiliano Manfredonia, in occasione della Giornata internazionale degli archivi il 9 giugno scorso, ha ricordato che “la memoria è un bene prezioso. Contribuisce a costruire identità, rafforza i legami, getta ponti tra le generazioni. Vale per le persone, ma anche per le organizzazioni, vogliamo condividere e raccontare la nostra storia affinché il passato, il presente ed il futuro non si frantumino nei rivoli, talvolta contorti, delle vicende ma possano continuare a rappresentare la nostra ricchezza”

Per questo le Acli nei decenni hanno dato vita ad un Archivio storico nel quale è custodito un pezzo importante di storia italiana dal dopoguerra ad oggi, tanto che nel 1989 è stato dichiarato di ‘notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. Al suo interno sono conservati 1.192 faldoni, contenenti la documentazione prodotta dagli organi nazionali dal 1944 ad oggi. Si possono consultare:

  • i verbali della Presidenza Nazionale, del Consiglio Nazionale e del Comitato Esecutivo;
  • gli atti congressuali;
  • i rapporti con le sedi provinciali e regionali;
  • le origini e le funzioni svolte, negli specifici campi di competenza, dalle diverse organizzazioni delle Acli quali Acli Domestiche (poi Acli-Colf), Acli Terra, Gioventù Aclista, Enaip e dai diversi uffici che facevano parte della sede centrale come l’Ufficio Formazione, l’Ufficio Turismo, l’Ufficio Attività sportive e ricreative, l’Ufficio Propaganda, l’Ufficio Emigrazione, l’Ufficio Stampa e altri;
  • i fondi di personalità che hanno lasciato i carteggi riguardanti le loro attività nel periodo in cui hanno ricoperto incarichi dirigenziali nelle Acli (in particolare i presidenti Marino Carboni, Livio Labor e Ugo Piazzi)

Sono parte integrante dell’archivio la raccolta di tutti i periodici e le riviste pubblicate dalle Acli nel corso degli anni, a partire dal Giornale dei Lavoratori il cui primo numero risale al 9 gennaio 1945. Più di 9.000 articoli pubblicati sulle riviste Azione Sociale, Acli Oggi, La casa e la vita e L’eco dei campi sono stati digitalizzati nel catalogo online (www.acli.infoteca.it ), dove si possono ricercare anche i 13.500 volumi conservati nella biblioteca.

Il patrimonio della memoria comprende anche un archivio fotografico di 12 mila fotografie e materiali digitali, fra i quali oltre 600 tra Cd-Rom e Dvd che contengono filmati, interviste, fotografie relative a congressi, convegni, seminari, iniziative che le Acli hanno organizzato a partire dagli anni Novanta.

Le Acli hanno voluto dare un’organizzazione dinamica alla struttura, che consente di pensare l’Archivio storico non come un semplice «contenitore della memoria», ma come un luogo da cui trarre quei valori - a partire dalle radici storiche del movimento - di cui la società e la politica in particolare sembrano oggi in affannosa e infruttuosa ricerca.

L’archivio è uno straordinario strumento per aumentare il prestigio e la visibilità esterna delle Acli, per la formazione della sua identità, per la costruzione di rapporti duraturi con istituzioni formative e culturali pubbliche e private. Negli anni si è guadagnato un ruolo importante tra gli archivi del ‘900 e gli storici lo hanno definito uno dei patrimoni documentari più ricchi e significativi esistenti in Italia per il secondo dopoguerra, dal momento che le Acli sono state un crocevia unico tra partiti, sindacati, Chiesa e associazioni del terzo settore. È una fonte dalla quale non si può prescindere per una comprensione della storia politica, sindacale e sociale dell’Italia repubblicana.

Tanto è vero che nel corso dei decenni numerose tesi di laurea e di dottorato, ricerche per la stesura di articoli, di pubblicazioni, di monografie hanno preso vita all’interno dei suoi locali, dopo lo sfoglio dei migliaia di documenti custoditi.

Oggi più che mai la sfida è di rendere il patrimonio documentale, librario e fotografico delle Acli sempre più facilmente fruibile, dotandosi di strumenti tecnologici avanzati per la  scansione e l’inventariazione. Allo stesso tempo occorre mettere in sicurezza e ammodernare le sue strutture, per offrire una consultazione dei documenti sempre più agevole, non solo all’interno del sistema (sia nazionale o territoriale) ma anche all’esterno a istituzioni, ricercatori, studiosi o studenti e semplici cittadini.

L’obiettivo finale dell’archivio non potrà che essere quello di rendere l’intero patrimonio storico custodito accessibile a tutti, attraverso la sua digitalizzazione.

La memoria è ricchezza. L’archivio storico delle Acli https://pop.acli.it/images/Archivio_Acli_1_magg1.jpg Redazione POP.ACLI