Il nostro Paese è noto tra i demografi per avere una popolazione anziana superiore alla media europea: 22,8% vs 20,3% UE (Eurostat, 2019). Questa caratteristica porta con sé numerosi problemi, tra cui la non autosufficienza è sicuramente uno dei principali.

Secondo le stime Istat, infatti, gli anziani non autosufficienti sono attualmente 3 milioni, pari al 5% della popolazione.

È ormai opinione diffusa che nel nostro Paese il sistema di assistenza territoriale sia diseguale e ampiamente sottofinanziato: in Italia si spendono soltanto 1,5 miliardi di euro annui per questo problema. Per l’assistenza SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare Socioassistenziale) dei Comuni vengono impiegati 347 milioni di euro. Nel 2004 questa cifra era di 10 milioni in più. Infine, soltanto l’83,9% dei Comuni italiani ha erogato il SAD; mentre circa il 40% dei cittadini che hanno bisogno di assistenza effettivamente la ricevono.

Per questo da circa 30 anni attendiamo la riforma della non autosufficienza, che in Austria è stata realizzata nel 1993, in Germania nel 1995, in Francia nel 2002, in Spagna nel 2006.

Il PNRR costituisce una occasione unica da questo punto di vista. Grazie al lavoro di pressione politica del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, infatti, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata inserita la riforma della non autosufficienza: entro la primavera del 2023, il Parlamento la dovrà approvare, individuando i relativi Livelli Essenziali delle Prestazioni. Se la riforma verrà realizzata come suggerito dal “Patto”, il nostro Paese si doterà di un unico Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA). In questo modo, in linea con gli altri Paesi europei, i cittadini potranno accedere più facilmente a cure continue e appropriate, dovranno sottoporsi soltanto a due valutazioni, avranno la possibilità di ricevere servizi integrati con al centro i soggetti assistiti e le loro famiglie.

Purtroppo, la crisi politica ha interrotto il cammino iniziato dal Patto, e il lavoro fatto sin qui rischia di andare perduto. Per questo, domani a Roma, alle ore 15:00, presso la sede Caritas di via Aurelia 796, si terrà l’incontro “Un nuovo patto per la non autosufficienza”. Lo scopo è di mantenere viva l’attenzione su questo problema e sull’esigenza di pervenire ad una riforma strutturale della non autosufficienza. Durante i lavori interverranno Don Marco Pagniello (Direttore Caritas Italiana), Cristiano Gori (Coordinatore Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza), Antonio Russo (Vicepresidente nazionale Acli), Massimo Angelelli (Responsabile dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della CEI), Roberto Franchini (Gruppo di coordinamento del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI), Giancarlo Penza (Responsabile servizio anziani della Comunità di Sant’Egidio) e Emiliano Manfredonia (Presidente nazionale Acli), al quale sono affidate le conclusioni.

Anche questo seminario, che può essere seguito in diretta sulle pagine Facebook Acli e Caritas, si inserisce nella campagna #andiamoavotare: attraverso il voto del 25 settembre, si può infatti costruire “Il Paese della dignità”, un Paese in cui servizi, mobilità, welfare e sanità siano garantiti e dignitosi per ogni persona e famiglia.

Un nuovo patto per la non autosufficienza. Incontro Acli - Caritas https://pop.acli.it/images/Patto_non_auto.jpg Redazione POP.ACLI