Un identikit delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie. Chi sono, come vivono, quali supporti hanno e soprattutto quali non hanno le persone con sindrome di Down e le loro famiglie?

A queste e ad altre domande ha provato a rispondere l’indagine «Non uno di meno. La presa in carico delle persone con sindrome di Down per il perseguimento del miglior stato di salute e la loro piena integrazione sociale» realizzata dal Censis in collaborazione con Aipd (Associazione Italiana Persone Down) su un campione di 1.200 caregiver intervistati in tutta Italia, e presentata a Roma il 9 novembre scorso.

Quando viene meno la scuola, c’è spesso il nulla e non resta che stare a casa: è la realtà che vive quasi il 50% delle persone adulte con sindrome di Down, specialmente al Sud e nelle isole. Poco più del 13% ha un lavoro da dipendente o collaboratore, ma solo il 35,0% percepisce uno stipendio normale (e non minimo).
Con l’aumentare dell’età della persona con sindrome di Down, aumenta anche il livello di gravità percepito. Oltre i 45 anni, la disabilità viene percepita come grave dal 20,9% degli intervistati e come molto grave dal 18,6%, con una netta impennata rispetto alla fascia d’età 25-44 anni, quando la disabilità è percepita grave dall’8,2% e molto grave appena dall’1,0%...

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Il Report finale

Censis e Aipd. Come vivono le persone con sindrome di Down? https://pop.acli.it/images/Censis_AIDP.jpg Redazione POP.ACLI