È stato presentato a Roma, in vista della Giornata mondiale delle bambine, la 12° edizione del rapporto curato da Terre Des Hommes. I dati di quest’anno sono particolarmente allarmanti perché, in quasi tutti gli ambiti esplorati, i trend di peggioramento iniziato durante gli anni del covid sembrano non arrestarsi...

In occasione della prima Giornata Mondiale delle Bambine proclamata dall’ONU per l’11 ottobre 2012, Terre des Hommes ha lanciato la Campagna “indifesa” per garantire
alle bambine di tutto il mondo istruzione, salute, protezione da violenza, discriminazioni e abusi.
Con questa grande campagna di sensibilizzazione in questi 11 anni Terre des Hommes ha messo al centro del proprio intervento la promozione dei diritti delle bambine nel mondo, impegnandosi a difendere il loro diritto alla vita, alla libertà, all’istruzione, all’uguaglianza e alla protezione.
Tutto ciò a partire da interventi sul campo volti a dare risultati concreti per rompere il ciclo della povertà e offrire migliori opportunità di vita a migliaia di bambine e ragazze nel mondo.

Riportiamo una stralcio tratto dall'introduzione al Rapporto:
«"Il mondo sta deludendo le donne e le ragazze": così si legge in un report da poco pubblicato dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i diritti delle donne UnWoman, che dettaglia le differenze di genere lungo il percorso per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati per il 2030.
Gli ambiziosi traguardi dell’Agenda 2030 in molti casi, purtroppo, non verranno raggiunti.
Se i trend attuali continueranno, infatti, più di 340 milioni di donne e ragazze vivranno ancora in estrema povertà entro il 2030. Oggi 380 milioni di loro vivono in un contesto di elevato o critico stress idrico e il loro numero aumenterà entro il 2050.
Molto è stato fatto dal 2015 a oggi per garantire l’istruzione femminile, ma nel 2030 saranno ancora 110 milioni le bambine e ragazze che non potranno andare a scuola perché costrette a sposarsi, perché rimaste incinte, perché nel loro Paese è in corso un conflitto e le strade non sono sicure, perché la loro famiglia è molto povera e preferisce investire sull’istruzione dei loro fratelli, perché la mamma ha molti figli, per questo devono occuparsi anche delle faccende domestiche.
La distanza tra i target e la strada ancora da fare per raggiungerli è più evidente se si osservano più da vicino gli esiti dell’Obiettivo 5: “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”. Se i matrimoni precoci continueranno al ritmo attuale (12 milioni all’anno, ovvero 23 baby spose al minuto) ci vorranno altri 300 anni per sradicare il fenomeno. Ne serviranno invece 286 per rimuovere tutte le leggi che discriminano donne e ragazze in tutti i Paesi del mondo. Mentre il tempo necessario a chiudere il gap di leadership sul posto di lavoro è di “appena” 140 anni.
Il Dossier che avete tra le mani racconta in modo dettagliato quali sono i principali ostacoli che ritardano la piena parità di genere nei vari continenti, senza trascurare il nostro Paese.
Ma anche raccoglie storie di ragazze che ogni giorno, con il loro operato, cercano di cambiare il mondo e renderlo migliore, più equo e vivibile per tutti...».

Il Rapporto

Dossier indifesa 2023: la condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo https://pop.acli.it/images/TERRESDH_Indifesa_2023_0.jpg Redazione POP.ACLI