Il 20 giugno scorso, l'INPS ha diffuso i dati dell'Osservatorio Lavoratori domestici relativo al 2023, in flessione per il secondo anno consecutivo: -7,6% rispetto al 2022...

Riportiamo di seguito alcune delle evidenze rilevate dall'INPS.

«Nel 2023 i lavoratori domestici con contributi all’Inps sono stati 833.874, in flessione per il secondo anno consecutivo (-7,6% rispetto al 2022) dopo i consistenti incrementi del biennio 2020-2021 dovuti ad una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown e all’entrata in vigore della norma che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari (D.L. n. 34 del 19/05/2020 – decreto “Rilancio”).



Il trend decrescente del numero complessivo dei lavoratori domestici è simile tra maschi e femmine, anche se la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di femmine, il cui peso sul totale ha ripreso ad aumentare già dal 2022 raggiungendo nel 2023 il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all’88,6%. Nel 2023 i maschi scendono sotto le 96.000 unità evidenziando che il fenomeno della regolarizzazione ha interessato maggiormente i lavoratori di sesso maschile, molti dei quali dopo essere entrati nel mercato del lavoro come lavoratori domestici, hanno successivamente trovato occupazione in altri ambiti lavorativi…

La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri (68,9% del totale) anche se si conferma una tendenza decrescente già iniziata nel 2022.

La maggior parte dei lavoratori domestici proviene dall’Europa dell’Est, con 297.373 lavoratori, pari al 35,7% del totale; seguono i 259.689 lavoratori di cittadinanza italiana (31,1%), quelli provenienti dal Sud America (8,1%) e quelli dall’Asia Orientale (5,8%).


La classe d'età “55-59 anni” è quella con la maggior frequenza tra i lavoratori domestici, con un peso pari al 18,1% del totale, mentre il 23,9% ha un’età pari o superiore ai 60 anni e solo l’1,5% ha un'età inferiore ai 25 anni...».



“Dietro questi numeri c’è un mondo in parte sommerso che lo Stato stesso preferisce non vedere perché ha scelto di lasciare sole persone e famiglie, e si ostina a trattare come clandestini e invisibili i migranti, senza i quali presto potrebbe saltare tutto il welfare familiare e non solo”. Così le ACLI, Acli Colf e AIF – Acli In Famiglia, in una nota congiunta a commento dei dati INPS che rivelano per il secondo anno consecutivo una significativa riduzione del numero di lavoratori domestici in Italia.

INPS. Osservatorio lavoratori domestici 2023

INPS: ancora in calo il lavoro domestico. ACLI: torna il lavoro nero https://pop.acli.it/images/GIUGNO/INPS_lavv_dom_giu2024_fronte.jpg Redazione POP.ACLI