In Italia la salute degli "esclusi" è ancora poco studiata. È questo il primo dato che emerge dalla ricerca “La salute delle popolazioni in condizione di grave marginalità sociosanitaria”, presentata il 25 giugno scorso dall’Istituto Superiore di Sanità…

L’assistenza sanitaria alle persone che vivono in condizione di grave marginalità sociosanitaria - come homeless, detenuti e migranti irregolari - richiede informazioni sullo stato di salute e un approccio integrato e multisettoriale, risorse adeguate, politiche inclusive, sostenute da evidenze scientifiche. Vi sono ancora diversi aspetti da migliorare, nonostante alcune buone pratiche siano state messe in campo soprattutto a livello locale, alcune delle quali presentate nel corso del convegno promosso dall'ISS.

Uno studio di Intersos, organizzazione no-profit che realizza interventi quotidiani di cure primarie e promozione della salute, ha indagato lo stato di salute nell’area della Capitanata di Foggia, dove migranti per lo più irregolari, sfruttati nel comparto agro-alimentare, dimorano in un ghetto isolato, permanente e sovraffollato. Dalla ricerca si delinea un profilo di salute caratterizzato prevalentemente da patologie non trasmissibili come quelle a carico dell’apparato digerente e muscoloscheletrico, mentre non vi è evidenza di patologie infettive di importazione/tropicali; sono invece frequenti traumatismi dovuti a incidenti sul lavoro.

Due studi hanno poi analizzato lo stato di salute degli esclusi nelle grandi aree urbane che si rivolgono ad ambulatori del Terzo settore per ricevere assistenza sanitaria. Il contributo della Caritas di Roma ha rilevato una modifica del quadro epidemiologico degli assistiti nel corso di quarant’anni: un aumento delle malattie croniche, soprattutto cardiovascolari e metaboliche, e una riduzione delle malattie infettive.

L’Opera San Francesco a Milano ha invece approfondito la frequenza delle malattie croniche nei propri assistiti e ha stimato una maggiore prevalenza di malattie cardiovascolari, mentali e metaboliche (diabete) tra i migranti del Sud America e dell’Asia rispetto alle popolazioni europee.

Il tema del mancato accesso all’assistenza sanitaria da parte soprattutto dei migranti irregolari è stato approfondito da uno studio dei ricercatori dell’Iss, che si sono focalizzati sul tema della vaccinazione anti Covid. Come già documentato in molti Paesi europei, è stata osservata una limitatissima percentuale di vaccinati stranieri non residenti, con un ritardo nella somministrazione del ciclo vaccinale primario, rispetto al totale dei vaccinati.  
Anche lo stato di salute delle persone in condizione di detenzione, rileva un’analisi presentata al convegno e nella monografia, non è ancora sufficientemente studiato…

La ricerca

ISS. Dai migranti ai detenuti agli homeless: la salute degli esclusi https://pop.acli.it/images/GIUGNO/ISS_salute_marginali_giu2024.jpg Redazione POP.ACLI