Il 3 ottobre scorso la Banca d’Italia ha pubblicato un interessante lavoro, indagando sulla “circolazione” di valore femminile nelle carte-valore…

La discussione relativa alla presenza di ritratti di donne sulle banconote, molto vivace in alcuni paesi, solleva alcune questioni di genere che meritano di essere esaminate e pone il tema del dialogo tra la banca centrale e i cittadini. Questo lavoro, realizzato da Angelamaria Fiori, valuta la presenza di ritratti femminili sulle banconote attraverso l'utilizzo di un database specificatamente costruito relativo a 171 paesi.
I dati confermano che la presenza di donne sulle banconote è rara. La maggior parte dei paesi censiti ha ritratto solo uomini oppure non ha utilizzato elementi umani; ora soltanto Australia e Svezia hanno la parità di genere sulle banconote. Recentemente nel Regno Unito e in Canada sono state avviate mobilitazioni pubbliche per chiedere più ritratti femminili sulle banconote che hanno spinto le rispettive banche centrali a includere la diversity tra i criteri di selezione dei soggetti e ad ampliare il coinvolgimento dei cittadini nella scelta.

Scrive l’autrice nel presentare il suo lavoro: «Nel design di banconote, nonostante la tendenza a superare l’ottica celebrativa e a utilizzare soggetti non umani, il ritratto rappresenta ancora oggi un soggetto molto popolare. In passato i ritratti sono stati esclusivamente maschili e, nonostante siano da tempo comparsi alcuni ritratti femminili, le donne sono ancora oggi rare. Infatti, utilizzando un database creato ad hoc per questo lavoro, escludendo Elisabetta II, le donne risultano presenti sul 5,6% delle banconote e sul 9% di quelle con i ritratti. Mentre negli anni più recenti alcune banche centrali hanno stabilito a priori l’uguaglianza di genere sulle banconote, in altri casi i ritratti femminili sono stati introdotti a seguito di partecipate campagne pubbliche che hanno chiesto un maggior riconoscimento del contributo delle donne. Dato che l’iconografia delle banconote ha lo scopo di esprimere i valori e l’identità del paese di emissione e permettere ai cittadini di relazionarsi efficacemente con i soggetti rappresentati, è importante che le banche centrali si mantengano in ascolto della società civile e ne seguano i cambiamenti.».

I personaggi femminili rappresentati. Nella ricognizione sono state individuate 85 donne, [cui] è stata assegnata una professione o un ambito di attività; tali ruoli/ambiti sono poi stati aggregati in 11 categorie. La categoria più popolata (43 record) è risultata quella delle artiste, per metà scrittrici e poetesse (di cui 2 premi Nobel) e per metà artiste visive, cantanti, attrici, artigiane, una danzatrice, una musicista. La seconda categoria più popolata (10 record) è risultata quella delle attiviste in ambito sociale: oltre a due medici umanitari, il gruppo include donne che si sono battute per i propri diritti (per esempio, per il diritto di voto e per essere elette negli organi parlamentari), per i diritti civili, per i diritti delle detenute, per l’educazione delle fasce più deboli della società, dei bambini e delle donne.
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Quasi altrettanto popolata (9 record) è stata la categoria delle attiviste politiche, ovvero di donne che, in assenza di un ruolo politico ufficiale, hanno fornito un contributo importante nell’ambito di un conflitto o della guerra per l’indipendenza del proprio paese. Sono state poi individuate 6 esponenti delle scienze sociali e umane, tra cui 3 pedagogiste (tra queste, la nostra Maria Montessori), una storica, un’antropologa e una sociologa. Le categorie meno popolate sono state quelle dei personaggi politici (4), delle scienziate ed esponenti delle scienze applicate (4), delle imprenditrici (2), delle religiose (2), delle regine (3) e dei personaggi storici del passato (2, di cui una regina del III e una del XII secondo d.C.).

La pubblicazione (sito Banca d'Italia)

BANCA D'ITALIA. I ritratti sulle banconote: studio sul divario di genere https://pop.acli.it/images/OTTOBRE_2024/BI_banconote_ott2024_fronte.jpg Redazione POP.ACLI