È stato presentato il 14 ottobre scorso a Roma,all'indomani della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, il Rapporto annuale sull’andamento infortunistico: nel 2023 in calo gli infortuni e i casi mortali denunciati…

Nel 2023 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022).

INFORTUNI SUL LAVORO. A influenzare il calo degli infortuni in complesso nel 2023 è stata la pandemia, ancora molto presente nel 2022 in termini di contagi professionali denunciati. La riduzione reale, al netto dell’effetto Covid, si attesta infatti al -0,6%.
L’analisi per modalità di accadimento degli infortuni in complesso indica un aumento, rispetto al 2022, solo dei casi in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, che sono passati da 95.078 a 98.716 (+3,8%).
Il 79,2% degli infortuni in complesso del 2023 si concentra nella gestione assicurativa Industria e servizi.
L’analisi per settore di attività economica della gestione Industria e servizi evidenzia, al netto dei casi non codificati, che un quarto degli infortuni in occasione di lavoro del 2023 è concentrato nel comparto manifatturiero, seguito da Sanità e assistenza sociale (14%), Costruzioni (13%), Trasporto e magazzinaggio (12%) e Commercio (11%). Il più elevato numero di decessi in occasione di lavoro si registra nelle Costruzioni.
In ottica di genere, per l’insieme delle gestioni assicurative e inclusi gli infortuni in itinere oltre un terzo degli infortuni in complesso e un decesso su 12 riguardano le donne. Si osserva, in particolare, un significativo decremento delle denunce di infortunio delle lavoratrici (-27,6%, pari a 80mila casi in meno) rispetto ai lavoratori (-8,1%, circa 34 mila casi in meno) e anche per i casi mortali il calo rispetto al 2022 è più marcato per la componente femminile (-31,9%, da 135 a 92 casi) rispetto a quella maschile (-6,9%, da 1.133 a 1.055).
Metà delle denunce di infortunio si concentra nella fascia 40-64 anni, mentre per i decessi la fascia più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni. Quasi otto infortuni su 10 riguardano i lavoratori italiani (in calo del 18,9% sull’anno precedente), il 17% gli extracomunitari (-0,2%) e il 4% i comunitari (-13,7%).
Sempre circa otto su 10 sono i decessi denunciati per lavoratori italiani (-9,1% sul 2022), il 15% per quelli extracomunitari (-8,2%) e il 4% per i comunitari (-20,3%).

MALATTIE PROFESSIONALI. Alla data del 30 aprile 2024 le patologie di origine professionale denunciate all’Inail nel 2023 erano oltre 72mila, in aumento del 19,8% rispetto alle circa 61mila del 2022 e del 18,7% rispetto al 2019. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 49mila.
L’83,3% delle malattie professionali denunciate nel 2023 si concentra nella gestione assicurativa dell’Industria e servizi (60.467, +20,8% rispetto al 2022), il 15,8% nella gestione Agricoltura (11.487, +14,7%).
Con 26.733 casi nel 2023, il Centro Italia registra il maggior numero di denunce di malattie professionali (36,8%), seguito dal Sud (18.462), dal Nord-Est (13.713), dalle Isole (6.909) e dal Nord-Ovest (6.793).
Le patologie muscolo-scheletriche sono ormai da anni le più frequenti e nel 2023 rappresentano quasi il 71% del totale.
Il 73,7% delle malattie professionali denunciate nel 2023 riguarda il genere maschile e il 26,3% quello femminile.
Per quanto riguarda le malattie professionali denunciate da lavoratori stranieri, si è passati dalle oltre 4.600 denunce del 2022 alle circa seimila del 2023, con un incremento del 29,4%...

Per saperne di più
Sintesi del Rapporto (sito INAIL)
Rapporto 2023 (sito INAIL)
Grafici (sito INAIL)

INAIL. Relazione annuale 2023 https://pop.acli.it/images/OTTOBRE_2024/INAIL_rapporto_2023_ott2024_fronte.jpg Redazione POP.ACLI