Elizabeth von Arnim, pseudonimo di Mary Annette Beauchamp, nasce in Australia nel 1866 da una famiglia della borghesia coloniale inglese (cugina di quella Kathleen Beauchamp, che divenne anch'essa scrittrice con lo pseudonimo di Katherine Mansfield)...

Visse a Londra, Berlino, in Polonia, in Svizzera e infine negli Stati Uniti. Si sposò due volte: nel 1891 con il conte tedesco Henning August von Arnim-Schlagenthin (con il quale ebbe cinque figli), e nel 1916 con il duca John Francis Stanley Russell, fratello maggiore del filosofo Bertrand Russell.
Perchè mai dovremmo leggerla?
Perchè è divertente, ironica, arguta. Senza mai essere banale o superficiale.
Perchè è stata una donna libera, desiderante. Piena di rispetto e meraviglia per l'umanità e la natura. Alla ricerca continua della bellezza e dell'armonia.
Perchè è una gran bella scoperta, anche se il suo primo libro (Il giardino di Elizabeth) fu pubblicato esattamente 125 anni fa.

La trama. Londra, anni Venti. In un club, due signore inglesi - tra loro sconosciute - si scoprono irresistibilmente attratte dal medesimo annuncio apparso sul Times: "Per gli amanti del glicine e del sole. Piccolo castello medioevale italiano sulle coste del Mediterraneo affittasi ammobiliato per il mese di aprile...".
Mrs Wilkins - timida, romantica e piuttosto repressa - è sposata con un avvocato che «lodava la parsimonia tranne quando si trattava del cibo che finiva nel suo piatto»; Mrs Arbuthnot - religiosa al limite della bigotteria e impegnata a tempo pieno a sostenere persone povere e indigenti - è sposata a uno scrittore di biografie sulle amanti dei re, ciò che, per una come lei, è davvero molto sconveniente.
La timidezza non impedisce a Mrs Wilkins di rivolgersi alla fino al momento sconosciuta Mrs Arbuthnot, dopo essersi accorta che stava leggendo lo stesso annuncio.
Potremmo dire che quelle poche righe pubblicitarie provocano l'irruzione - consapevole o meno - nelle loro vite del desiderio, della voglia di essere felici, almeno una volta nella vita o, forse, com'era stato nella vita passata.
Dopoo una serie di esitazioni, rese forti dal senso di colpa, decidono di rispondere insieme all'annuncio per l'affitto del castello a San Salvatore, una piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile. Dopo aver ricevuto le informazioni necessarie, decidono - per far fronte alla spesa - di pubblicare a loro volta un annuncio. E' così che a loro si uniscono: Mrs Fisher - un'anziana signora dalle amicizie altolocate che incarna in tutto la morale vittoriana - e Lady Caroline Dester, giovane e ricca ereditiera di una bellezza straordinaria, in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti.
Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia.
Sarà un mese speciale, oltre che incantevole. In cui la bellezza e la cura modificheranno radicalmente il comportamento di ciascuna di loro e degli altri protagonisti che via via si aggiungeranno, in una riscoperta di sè stesse, dei propri desideri e dei propri bisogni: l'amore, l'amizia, la fiducia.
Avverranno piccoli grandi miracoli, attraverso una narrazione leggera e ironica, mai irridente.
Così, Mrs Arbuthnot - oltre che la tranquillità - troverà quella felicità necessaria, fatta di desiderio profondo di condivisione: «Sedeva così tranquilla che subito le lucertole le guizzarono sui piedi e alcuni minuscoli uccellini, simili a fringuelli, prima volarono via impauriti, poi tornarono a svolazzare tra i cespugli intorno a lei come se non ci fosse stata. Com'era bello! Ma a cosa serviva se non c'era nessuno, nessuno che amasse stare con te e che ti apparteneva, nessuno a cui poter dire: "Guarda"».

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Elizabeth von Arnim, Un incantevole aprile, Bollati Boringhieri, 2018, pp. 272, euro 12,50

Un incantevole aprile https://pop.acli.it/images/VonArnim_un_incantevole_aprile.jpg Redazione POP.ACLI