In occasione del 26 settembre, Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il Centro Studi e Ricerche IDOS ha illustrato gli effetti del fenomeno migratorio…

La ricerca svolta da IDOS ha abilmente illustrato gli effetti del fenomeno migratorio, visto sia dalla prospettiva italiana, con gli agenti pubblici e privati che vi si interfacciano, le famiglie che offrono casa, i datori di lavoro; sia dalla prospettiva dei migranti, loro parenti e affetti.

Dopo le presentazioni, è stata sottolineata l'importanza dell'argomento e della necessità di discuterlo approfonditamente, di come le riflessioni al riguardo vengano spesso ripudiate sia dagli spazi sociali che quelli politici, creando una deresponsabilizzazione dell’opinione pubblica, coperta con il velo di “argomento troppo complesso”.

A seguire si è ribadito il concreto bisogno di opporsi ai tentativi di criminalizzazione di uno dei fenomeni più antichi al mondo e contrastare una propaganda politica portata avanti da interessi economici più che sociali.

In questo contesto, un focus particolare è stato dedicato alla situazione di Roma capitale e della regione Lazio che, nella loro atipicità, necessitano di uno studio dei dati rigoroso e inflessibile, che ci ha mostrato l’influenza del fenomeno sulla popolazione locale, le nazionalità dei migranti e le cause che gli portano a fare queste difficili scelte, e ci guidano nell’intricato labirinto delle svariate sfaccettature dell’immigrazione.

Si è poi esposto il fenomeno della detenzione amministrativa come importante tassello della irregolarità che circonda questo ambito pubblico. Partendo dal suo concepimento questo strumento, che dovrebbe favorire l’integrazione, è invece divenuto uno dei principali mezzi con cui viene perpetuata la discriminazione razziale. L’inchiesta ci porta anche nel vivo delle condizioni in cui i detenuti, spesso senza commettere alcun crimine, sono costretti a scontare la loro “pena”: dalle inesistenti condizioni sanitarie, al completo abuso psicologico.

Passando alle svariate sfaccettature umane del tema, ci sono state rivelate in maniera intima e autentica le esperienze personali dei protagonisti del fenomeno, delineando in particolar modo il delicato e precario ruolo femminile di questa dinamica ed evidenziando i valori dell’unità e solidarietà tra cittadini residenti e la popolazione migratoria, con un accenno particolare al ruolo della politica aperta del servizio civile.

Infine si è concluso l’incontro ponendo il problema della lingua nel suo duplice aspetto: da un lato l’importanza dell’idioma italiano, soprattutto per i giovani immigrati, come strumento di base di socializzazione, integrazione e chiave per un futuro più conciliato; dall’altra il valore essenziale della lingua madre, il suo ruolo fondamentale come eredità culturale, presente per i neo-arrivati e futura per quelli di seconda generazione, e la necessità di preservarla al fine di garantire un mantenimento della diversità pari al percorso culturale svolto.

Tutti i relatori hanno evidenziato la rilevanza delle singole persone e del loro ruolo, nelle associazioni cittadine e nei centri sociali, dagli insegnanti e volontari fino ai responsabili politici locali e nazionali; il fenomeno migratorio riguarda tutti e solo grazie all’empatia di tutti questa “difficile questione” potrà essere risolta.

Osservatorio sulle migrazioni a Roma e nel Lazio. XIX Rapporto https://pop.acli.it/images/SETTEMBRE2024/Copertina_19_rapporto_ridotta.jpg Redazione POP.ACLI