Associazione, una parola che ha una lunga storia, viva e soggetta a trasformarsi e cambiare nei diversi contesti ma sempre generativa...

Partiamo dalla sua radice che è socius che in latino significa compagno, alleato. Solo nel XIII secolo assume il significato di persona che partecipa con altri ad una attività e/o un’impresa. La parola associare compare nel XIV secolo mentre associazione la si trova solo nel 1735, associativo nel 1920 e associazionismo nel 1931. È interessante notare che associare indica anche collegare, concatenare, connettere, correlare, ricollegare. Ed il suo contrario è dissociare, dividere, scindere, separare. Ed un suo sinonimo è accumunare cioè mettere in comune.

Una parola complessa ed articolata da una lunga storia. Una parola viva, soggetta a trasformazioni e mutazioni dentro i diversi contesti storici e culturali nella quale ha abitato ed abita. Una parola generativa, capace di adattarsi e trasformarsi per aderire e dar conto dei cambiamenti.

Riprendiamo il filo partendo dai suoi molteplici significati che, a ben guardare, hanno diverse cose in comune: fare socio, fare partecipe qualcuno di un’attività o di una impresa in senso ampio. Mettere assieme. Armonizzare, far concordare. Mettersi assieme per realizzare, qualcosa. Ciò che lega tutto è il senso dell’unione. Lo stare insieme. Il cooperare. Un senso del collettivo che è spirito comunitario. Che non guarda al bene singolare ma attiene alla dimensione relazionale del plurale e in senso ampio del bene comune.

L’azione associativa è strettamente legata all’industrializzazione e allo sviluppo delle città. Storicamente è legato al tema dei diritti civili, sociali e politici quasi a costituire un antidoto ai possibili abusi del potere centrale statale. È diventato, nel tempo, uno strumento efficace di integrazione sociale ed uno dei pilastri della vita collettiva in ogni comunità evoluta. Solo nel XX secolo l’attenzione verso l'associazionismo ha avuto come focus l'innovazione sociale.

Da un punto di vista religioso la Chiesa associa la dignità ed i diritti inviolabili di ogni persona alla sua natura creata da Dio. In altre parole, è il legame tra Dio e l’uomo che ne

determina la costitutiva dignità da cui conseguono i diritti inviolabili. Quindi la persona sta al centro di ogni sistema: anche prima dello Stato.

La Costituzione nell’articolo 18 recita: i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. L’associarsi è quindi un atto legale entro il quale la persona esprime la sua libertà. E nell’articolo 49: tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. Associarsi ha quindi un valore ed una dignità: una azione libera che concorre alla realizzazione della propria vita e della propria comunità.

Cosa significa associarsi oggi? In questo numero proponiamo alcune chiavi di lettura attraverso un libro e la proposta di un film Per la risposta continuiamo a cercarla assieme!

Buona lettura...

 

Collegate a questa parola - la prima delle 12 che andiamo a scrivere - sono due recensioni:

Il gruppo come cerniera tra l’individuo e la società
Un libro non per chi la società civile la studia, ma per chi la società civile la fa - Recensione

Il Terzo settore che cambia e la società civile
Una prospettiva inedita sul Terzo settore: le pratiche e gli stili nell’associarsi contano e fanno la differenza - Recensione

La parola: Associazione https://pop.acli.it/images/Associazione_2096732152_R.jpg Redazione POP.ACLI